Corriere della Sera (Bergamo)

Centro uffici più snello, lavori 10 anni dopo

Prime opere lungo l’A4 a Stezzano. Ma il piano pre crisi verrà ridotto

- Donatella Tiraboschi

Dai 55 mila metri quadrati di superficie lorda di pavimento previsti da un accordo del 2009, per grandi negozi e uffici, ai 30 mila attuali: sono quasi dimezzate le previsioni per l’insediamen­to denominato «Campo dei fiori», a Stezzano. E soprattutt­o non ci saranno più funzioni commercial­i, ma solo di terziario-direzional­e. Al lavoro ci sono le ruspe della Vitali Spa.

Da qualche giorno le ruspe sono tornate al lavoro e con quelle ritornano i segni di vita, non solo sull’area in questione, nel Comune di Stezzano, ma anche sul progetto che, su 100 mila metri quadrati, avrebbe dovuto vedere sorgere il Media Park-Campo dei Fiori. Un condiziona­le che, dopo 10 anni dall’accordo di programma, si sta trasforman­do in futuro. E a quanto pare anche piuttosto prossimo, anche se con contenuti diversi dal progetto iniziale.

Online si ritrovano ancora tracce architetto­niche di una progettual­ità d’avanguardi­a con un impegno finanziari­o che allora era stato stimato in 30 milioni di euro. Correva l’anno 2009 e un pool di architetti e di paesaggist­i di fama internazio­nale proponeva sull’asse dell’autostrada (di fronte al Kilometro Rosso) la realizzazi­one di un grande complesso commercial­e e ricettivo: un mega centro direzional­e avrebbe affiancato un business hotel e una varietà commercial­e con grandi brand (le trattative dell’epoca vedevano in lizza nomi come Brico, Autogrill e i Fratelli La Bufala). Ma i venti della crisi hanno cominciato a soffiare troppo forte e tutto era rimasto sulla carta, oltre che sui sigiunge

ti di architettu­ra. Di concreto solo uno scavo, neanche troppo grande. Adesso la ripartenza, ma in una chiave meno maestosa.

I mezzi della Vitali di Cisano sono all’opera per realizzare le opere di urbanizzaz­ione, strade e parcheggi, propedeuti­che

all’avvio del cantiere vero e proprio. Campo dei Fiori vedrà la luce con una realizzazi­one immobiliar­e che prevede una significat­iva riduzione della superficie lorda di pavimento: dai 55 mila metri quadrati previsti nell’iniziale accordo di programma si passa a 30 mila. E con un’altra peculiarit­à funzionale, come spiega il vice sindaco del Comune di Stezzano, Giovanni Calabria: «Il complesso assolverà ad una funzione terziario-direzional­e. È totalmente escluso il commercial­e». In sostanza, zero negozi perché agniera Calabria «sul nostro territorio, in questo senso, registriam­o già una forte pressione. Anche la riduzione delle superfici va in una direzione di un minor consumo di suolo. Quanto poi al permesso di costruire si tratterà di valutare se il progetto che ci verrà sottoposto è conforme all’accordo di programma che fu presentato ai tempi. Su questo si esprimerà un collegio di vigilanza della Provincia e del Comune, previo parere della segreteria tecnica. È una progettual­ità che la nostra amministra­zione si è trovata in eredità, non semplice da cancellare».

L’iter burocratic­o e amministra­tivo, pur tra i consueti lacci e lacciuoli, non dovrebbe scalfire la volontà di costruire che è in capo al fondo immobiliar­e Gennaker, (tra l’altro partecipat­o da esponenti della famiglia Vitali) già attivo da tempo in progetti di acquisizio­ne e sviluppo di terreni e immobili lungo l’asse Milano-Bergamo. Amministra­tore di Gennaker è Castello, la Sgr milanese che gestisce il Fondo Priula in cui, dal 2014, in un fondo chiuso sono confluiti i gioielli immobiliar­i della Diocesi di Bergamo.

Nuova versione Stop al commercial­e: «Già troppe attività di quel tipo sul nostro territorio»

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Al lavoro Le ruspe in azione per le opere di urbanizzaz­ione dell’area

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