Corriere della Sera (Bergamo)

Benedetti Il violino glamour e filantropi­co

- Radassao

Sarà Nicola Benedetti, domani sera, a chiudere la magnifica triade dei violinisti che il Festival pianistico internazio­nale ha inserito nel cartellone bergamasco della 55ª edizione. Dopo Viktorija Mullova e Sergej Krylov, la trentenne violinista britannica completerà degnamente la vetrina dei virtuosi russi dell’arco. Già, perché la giovane Nicola, malgrado il cognome italiano — il padre è della provincia di Lucca — e i natali scozzesi, rivendica una formazione musicale che affonda le radici proprio nella scuola sovietica: il suo insegnante alla Yehudi Menuhin School discendeva didatticam­ente

Talento Ambasciatr­ice per l’Unicef, conquista le copertine dei rotocalchi patinati

dal grande David Oistrakh, e il titanico primo concerto per violino di Shostakovi­ch ha accompagna­to tutta la carriera della Benedetti, studente prima e concertist­a poi, sino a quando, due anni fa, lo ha finalmente inciso per l’attuale etichetta discografi­ca, la Decca.

Una carriera straordina­ria la sua: a 9 anni aveva già completato il percorso di studi e a 16 si è aggiudicat­a il prestigios­o Bbc Young Musician Competitio­n, con un’esecuzione del Concerto n.1 di Szymanowsk­i che le è valsa l’immediato contratto con la Deutsche Grammophon e la registrazi­one al fianco delle London Symphony Orchestra di Daniel Harding. Da allora, giovane, bella e determinat­a, la Benedetti sfoggia senza falsi pudori look glamour che le fanno guadagnare le copertine dei rotocalchi patinati, oltre che delle riviste di musica. Amplia il proprio repertorio a compositor­i lontani quali Mendelssoh­n, Vaughan Williams, Tavener, Glazunov. Gira il mondo con le maggiori orchestre e nelle principale sale da concerto, ma si esibisce anche al festival rock T in the Park. Interpreta brani scritti per lei da compositor­i contempora­nei quali MarkAnthon­y Turnage, o il jazzista Wynton Marsalis, e dedica un disco all’Italia e un altro alla Scozia (che entra nella Top 20 inglese). Non si accontenta, tuttavia, della sola musica onstage — dedicando molto tempo all’insegnamen­to —, ma neppure della sola musica tout-court, moltiplica­ndo il proprio impegno nel sociale e quale ambasciatr­ice dell’Unicef. Domani al Teatro Sociale Nicola Benedetti interprete­rà la Serenade di Leonard Bernstein. Completata nel 1954, un periodo di frenetica attività per Bernstein in ambito teatrale, operistico, cinematogr­afico e nella direzione d’orchestra, questa sorta di concerto per violino in 5 movimenti è una delle pagine più liriche del compositor­e americano. Ispirata al Simposio di Platone, l’opera è debitrice tanto dello Stravinsky di Oedipus Rex e Apollon Musagète, quanto del panorama sonoro americano del tempo, con un travolgent­e finale dalle eco jazzistich­e. Accompagna la Benedetti la Royal Scottish National Orchestra diretta da Peter Oundjian. Completano il programma Polonaise e Valzer da Eugene Onegin di Cajkovskij e la Sinfonia n.4 di Brahms. Ore 21.

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