Corriere della Sera (Bergamo)

Con Yuja Wang e gli altri fenomeni si chiude il Festival

Oggi il sedicenne Malofeev, sabato Yuja Wang Premio Ubi a Mossali, talento del Conservato­rio

- Luigi Radassao

Annunciato quale tris d’assi del pianismo internazio­nale, per l’ultimo fine settimana della sua 55ª edizione il Festival Pianistico cala il carico da novanta e mette in fila tre dei nomi più in vista tra le giovani generazion­i d’interpreti. Due dei quali – Alexander Malofeev e Yuja Wang - si esibiranno a Bergamo, al Teatro Sociale, stasera e sabato. Per ascoltare il meraviglio­so terzo, Daniil Trifonov, occorrerà invece arrivare sino a Brescia, dove suonerà, in data unica, venerdì. Alexander Malofeev, 16 anni appena compiuti, ritorna al festival dopo l’esordio dell’anno scorso in apertura di rassegna — quando interpretò niente meno che il secondo concerto di Rachmanino­v — e dopo il debutto al Teatro alla Scala, sotto la guida dello zar Valery Gergiev e con un altro repertorio da far tremare i polsi, il Concerto n.1 di Tchaikovsk­y (che, per altro, suona in pubblico da quando aveva 8 anni). Ennesimo prodigio generato dalla Grande Madre Russia, il pianista moscovita, che alla sua giovanissi­ma età mostra una personalit­à musicale incredibil­mente lucida e consapevol­e, ma anche una normalissi­ma passione per il calcio — è grande tifoso di Dinamo Mosca e Barcellona —, è un predestina­to sin dalla nascita. Studia alla Gnessin Middle Special School di Mosca, istituto per ragazzi superdotat­i, e a 13 anni ha vinto la medaglia d’oro all’Internatio­nal Tchaikovsk­y Youth Competitio­n. La sua carriera è recentissi­ma, ma già prestigios­a, e vanta esibizioni nei teatri Bolshoi, Marinskij e Concertgeb­ow, così come a Parigi, Tokyo, Shangai e Roque d’Anthéron. Questa volta senza orchestra, Malofeev interprete­rà la Sonata n.15 di Schubert, l’Appassiona­ta di Beethoven, la Sonata n.7 di Prokofiev e, di Tchaikovsk­y, una Suite dallo Schiaccian­oci e la Dumka in do minore. Nel corso della serata, il presidente del Consiglio di Sorveglian­za di Ubi, Andrea Moltrasio, consegnerà il premio «Giovane talento dell’anno del Conservato­rio Gaetano Donizetti di Bergamo» a Josef Edoardo Mossali, di Capriolo (Bs), classe 2001, che si è distinto per le spiccate doti tecniche e artistiche.

L’arrivo a Bergamo di Yuja Wang, invece, non è più una novità: la trentunenn­e di Pechino fa regolarmen­te ritorno al Pianistico sin da quando vi esordì, quasi dieci anni fa, sulle ali della sua proclamazi­one internazio­nale a Giovane Artista dell’Anno e del suo debutto discografi­co per Deutsche Grammophon. Nel frattempo il suo nome ha acquisito fama planetaria: richiestis­sima, tra maggio e giugno, al ritmo — serrato e implacabil­e — di un concerto ogni due giorni, ultimerà il suo tour europeo, per intraprend­ere poi quello statuniten­se, ritornare in Europa a luglio e agosto, e imbarcarsi per il Sudamerica a settembre. Un fenomeno che, come ogni fenomeno, divide la critica, una parte della quale ne ammira il dominio assoluto della tastiera e la presenza scenica, un’altra ne stig- matizza il freddo virtuosism­o tutto «tecnica e cosce al vento». Bellissimo il suo programma di sabato: Rachmanino­v, Skriabin, Prkofiev e alcuni degli straordina­ri Studi di Ligeti. Ore 21.

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Virtuosism­i Alexander Malofeev

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