Corriere della Sera (Bergamo)

Sgarbi: «Questa scoperta rilancerà il Mantegna»

Sgarbi, nelle vesti di critico d’arte, sulla scoperta dell’altra metà dell’opera: pittore straordina­rio poi spazzato via dalla popolarità del Caravaggio

- Di Donatella Tiraboschi

La scoperta dell’altra metà del Mantegna, alla Carrara, «rilancerà un grande pittore, poi spazzato via dalla popolarità del Caravaggio». Parola di Vittorio Sgarbi, dopo l’attribuzio­ne di un quadro rimasto per quasi 200 anni nel deposito della Pinacoteca.

«Provi a digitare Mantegna nei motori di ricerca. Vedrà che verrà corretto in Mantenga. E questo la dice lunga sulla scarsa conoscenza di un pittore straordina­rio, ma diventato poco popolare». Vittorio Sgarbi è appena intervenut­o in tivù proprio a proposito della scoperta di Giovanni Valagussa.

«Il conservato­re è un “bravo ragazzo”, ma la matrice mantegnesc­a di quel dipinto era chiarissim­a. Peraltro, più ancora che la croce, il vero elemento di congiunzio­ne tra le due tavole è la morfologia delle rocce della caverna».

Ci sono stati casi simili?

«Sì certo, perché il tempo e gli uomini spezzano e dividono. Negli anni ’30 successe che Roberto Longhi ricompones­se la Morte della Vergine proprio del Mantegna. Il Cristo con l’animula della Madonna sta a Ferrara e conchiude la parte superiore della tavola conservata al Prado di Madrid, dominata da un paesaggio con la pianura padana. O ancora, intorno agli anni ’70 è stato ricomposto il dipinto de “Le Cortigiane” di Vittore Carpaccio, riconosciu­to come la parte inferiore della “Caccia in laguna” del Getty Museum. Il vaso a sinistra ha il fiore troncato che si ritrova nell’altro pannello».

Anche in quel caso un elemento di congiunzio­ne.

«Nel caso del Mantegna della Carrara il taglio è stato fatto molto bene, ma ci sono altri elementi interessan­ti, ad esempio i soldati che nell’iconografi­a più ricorrente sono ritratti dormienti. In questo caso sono svegli. È una scoperta che servirà a rilanciare il Mantegna».

Perché rilanciare?

«Perché è un grande pittore passato di moda. Negli anni ’30, in pieno periodo fascista, era molto conosciuto. Ma il suo elitarismo è stato spazzato via dalla popolarità, diciamo dal comunismo del Caravaggio» .

Nei depositi si nascondono tesori.

«La riapertura della Carrara ha avuto il grande merito dell’aumento delle opere esposte, anche se questa tavola era rimasta depressa nei depositi. Averla riportata in luce ha un grande pregio, anche se non è raro che da luoghi dimenticat­i spuntino capolavori».

❞ Matrice chiarissim­a: più per le rocce che per la croce Vittorio Sgarbi

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