Corriere della Sera (Bergamo)

La stella di Nureyev brilla sempre di più

Una parata di étoiles celebra il mito alla Scala

- Valeria Crippa

In fondo ai nostri occhi è sempre stato lì. Al proscenio, a ricevere gli applausi. Lo sguardo fiero e prensile, le labbra carnose, le braccia che si allargano dal basso verso l’alto, per abbracciar­e idealmente il pubblico, dalla platea al loggione. Rudolf Nureyev, l’orgoglio del balletto. Una notte era Albrecht, l’altra Alì lo Schiavo del «Corsaro», un’altra ancora il guascone Basilio o lo stalliere di «Miss Julie», il tormentato Siegfried oppure l’inquietant­e Drosselmey­er, bendato da un occhio e curvo tra i bambini del suo «Schiaccian­oci». Selvaggio e inflessibi­le, a cavallo dei brividi sul crinale degli eccessi. Metà fiaba, metà Oriente. Sempre, grandissim­o teatro.

A venticinqu­e anni dalla scomparsa e a ottant’anni dalla nascita, il mondo si inchina al suo mito che il passare del tempo esalta invece di offuscare, segnando, come uno spartiacqu­e, la storia del balletto. C’è un prima e un dopo Nureyev, come c’è un prima e un dopo Callas nella lirica. Oggi che gli aspiranti primi ballerini devono cimentarsi, come prova d’esame, nelle variazioni delle sue insidiosis­sime coreografi­e, i balletti di Nureyev sono in scena ovunque: nel 2018, all’Opéra Bastille di Parigi («Don Chisciotte» e «Cenerentol­a»), al National Ballet of Canada («Bella Addormenta­ta»), al Cremlino in una serata-tributo, a Vienna («Raimonda»). Anche la Scala, dove trionfò in coppia con Carla Fracci (ma anche con la Fonteyn, la Cosi, la Razzi, con la Savignano in trio assieme all’Accolla e alla Kovacs in «Poema dell’Estasi» di Petit), lo ricorda con «Serata Nureyev»: tre recite in scena domani, il 26 e 29 (biglietti e 180/11, tel. 02.72003744), precedute da un’anteprima, stasera alle 20, riservata alla Fondazione Francesca Rava (tel. 02.54122917) in aiuto all’ospedale pediatrico NPH Saint Damien di Haiti, unica struttura che assiste 80mila bambini l’anno sull’isola vessata da terremoto, colera, uragani. A illuminare il gala del Balletto della Scala, cui partecipan­o gli allievi della Scuola, cinque étoiles: le due stelle di casa, Roberto Bolle e Svetlana Zakharova, cui si aggiungono Germain Louvet dell’Opéra de Paris, Marianela Nuñez e Vadim Muntagirov del Royal Ballet di Londra. Sul podio dell’Accademia del Teatro alla Scala, David Coleman, direttore prediletto da Nureyev. In apertura di programma, protagonis­ti Zakharova-Louvet, il terzo atto della «Bella Addormenta­ta», quindi il grand pas de deux di «Don Chisciotte»

Solidariet­à L’anteprima di stasera servirà a raccoglier­e fondi a favore della Fondazione Rava

per Nuñez-Muntagirov. Nella seconda parte della serata, omaggio al Nureyev-danzatore con «Apollo» di Balanchine (fu lui a ballarlo alla Scala per la prima volta nel ‘71), interpreta­to da Roberto Bolle, con le tre muse-prime ballerine Nicoletta Manni, Martina Arduino e Virna Toppi. Defilé finale sulla Marcia del terzo atto del «Tannhäuser» di Wagner.

 ??  ?? Come un dio Roberto Bolle in un momento dell’«Apollo» di Balanchine
Come un dio Roberto Bolle in un momento dell’«Apollo» di Balanchine

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy