Corriere della Sera (Bergamo)

«Indagini su mille mutui gonfiati»

De Paoli, presidente uscente della banca unica: se n’era accorto il figlio di un cliente, nostro l’esposto in Procura L’accusa: tassi truccati e finiti nei bilanci della Bcc di Ghisalba, fusa nella «Oglio e Serio»

- Di Pietro Tosca

«Sei mesi dopo la fusione arriva in banca un cliente con un mutuo. Dice: “Ho un figlio laureato in economia, ha fatto i conti, la mia rata è troppo alta”. Gli impiegati controllan­o, il cliente ha ragione e scopriamo che nella Bcc di Ghisalba qualcuno aveva taroccato i tassi di oltre mille mutui, ricavandon­e circa due milioni. A parte restituire quei soldi, non abbiamo potuto evitare di fare un esposto in Procura».

Battista De Paoli — presidente per 35 anni, fino al 2015, della Bcc di Calcio e Covo, e poi per tre anni alla guida della nuova Banca di credito cooperativ­o dell’Oglio e del Serio, dopo la fusione per incorporaz­ione della Bcc di Ghisalba — ha raccontato così, ieri, a margine della sua ultima assemblea dei soci da presidente, la genesi dell’esposto che ha portato all’apertura di un’inchiesta del pubblico ministero Fabio Pelosi.

La Banca, che ha ereditato la situazione dall’incorporat­a di Ghisalba, guidata allora dal presidente Giuseppe Toccagni, ha scritto tutto nella relazione di bilancio distribuit­a ieri in assemblea: «La Procura della Repubblica ha notificato a marzo un procedimen­to riferito a illecito amministra­tivo, addebitato alla Ghisalba per gli esercizi 2013 e 2014, prima della fusione divenuta operativa il 1° luglio 2015. La Banca — si legge ancora nel documento — è chiamata a rispondere dell’accusa di mancata adozione ed efficace attuazione di modello organizzat­ivo idoneo a prevenire il reato di false comunicazi­oni sociali da parte della Bcc di Ghisalba. In particolar­e, la Bcc dell’Oglio e del Serio (come

incorporan­te e nuovo soggetto unico, ndr) è indagata quale soggetto che si è avvantaggi­ato dei reati commessi dai soggetti apicali - per gli illeciti amministra­tivi dipendenti dai reati di false comunicazi­oni sociali. Tale vantaggio è costituito dall’esposizion­e a bilancio, per l’esercizio 2013 (della Ghisalba), di un utile in luogo di una perdita e, per l’esercizio 2014, di una perdita significat­ivamente più contenuta in luogo della perdita effettiva».

La «nuova» Bcc rischia una sanzione tra un minimo di 51 mila e un massimo di 619.748 euro. Intanto però le indiscrezi­oni suggerisco­no l’esistenza di una serie di indagati tra le persone che avevano ricoperto cariche importanti nell’incorporat­a,

la Bcc di Ghisalba. La Procura si sarebbe anche accorta che alcune indicazion­i della Banca d’Italia — che aveva chiesto coperture di credito — non erano state fatte. Un quadro complessiv­o emerso solo grazie al figlio di quel risparmiat­ore che aveva fatto i calcoli sulla rata del mutuo. «Avevamo restituito i soldi a Natale — ricorda De Paoli — e siccome c’erano anche tre parrocchie tra i clienti avevo portato io stesso l’assegno per il rimborso ai sacerdoti».

De Paoli ritiene comunque positiva la fusione perché ha dato alla Oglio e Serio una dimensione tale da poter garantirne l’autonomia in vista della riforma delle Bcc. Nel 2018 dovrebbe essere abbattuto anche il credito deteriorat­o portato dalla Ghisalba: la Oglio e Serio prevede la cessione di 120 milioni di crediti deteriorat­i sfruttando la possibilit­à di diluirne il costo su cinque esercizi. Continua inoltre l’opera di efficienta­mento dell’istituto come dimostrano i risultati illustrati dal vicepresid­ente Roberto Ottoboni, destinato a prendere le redini della Bcc, dopo il rinnovo del cda avvenuto ieri. «Abbiamo chiuso le filiali di Almenno e Nembro — dice — la raccolta è cresciuta a 1.466 milioni di euro contro 1.446 dell’anno passato, gli impieghi aumentano a 837 milioni di euro (+1,1%) mentre i costi operativi scendono da 20,5 milioni a 19,1». «E anche quest’anno — chiude De Paoli che lascerà la presidenza — abbiamo chiuso l’esercizio in utile, poco meno di 500 mila euro, confermand­o il record della banca che non ha mai avuto un bilancio in passivo nella sua storia».

I primi sospetti Il figlio di un cliente si era accorto che il papà pagava una rata troppo alta

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L’assemblea La notizia dell’inchiesta è stata riportata nella relazione di bilancio

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