Corriere della Sera (Bergamo)

Ex direttore Inps «In regalo» notte con squillo

Cena e incontro hard, pagò un imprendito­re

- Di Armando Di Landro

Giusto il giorno prima, 1 marzo 2017, Angelo D’Ambrosio aveva lasciato formalment­e il suo incarico alla direzione dell’Inps di Bergamo, per passare a Sondrio. «Ma il mercimonio della sua funzione pubblica» in favore di Antonio Cattaneo, imprendito­re di Ciserano, non si era interrotto, come scrive il gip nell’ordinanza che ha mandato entrambi agli arresti domiciliar­i. Quel giorno, 2 marzo, come riporta il giudice nell’ordinanza, Cattaneo organizza al telefono «un incontro che prevede una cena nel lussuoso ristorante Roof Garden nel centro di Bergamo e una prosecuzio­ne della serata con una prostituta». L’imprendito­re, che a Ciserano è stato anche vice sindaco, promette mille euro a una ragazza marocchina e un incontro con lui e con D’Ambrosio in una stanza d’hotel. Il direttore dell’Inps conferma che ci sarà. Lei, in un primo momento, si lamenta del prezzo troppo basso.

«Tutto confermato, compreso lei, hai capito?». È giovedì 2 marzo del 2017. L’imprendito­re di Ciserano Antonio Mario Cattaneo, vice presidente della cooperativ­a Interjob di Lallio, telefona all’amico Angelo D’Ambrosio, che proprio in quei giorni è stato trasferito dalla direzione dell’Inps di Bergamo, dopo quattro anni d’esperienza, a quella di Sondrio. Un passaggio che non ha «influito in alcun modo sui rapporti di reciproco scambio di favori», secondo il gip Marina Cavalleri, che ha spedito entrambi ai domiciliar­i per corruzione.

Un personaggi­o con più ruoli, certamente indaffarat­o, Cattaneo: per tutti «Luciano», ex consiglier­e comunale di maggioranz­a ed ex vicesindac­o a Ciserano, sindacalis­ta e anzi segretario provincial­e dell’Ugl (come risulta dal sito del sindacato). Quel giorno, il 2 marzo 2017, dice a D’Ambrosio al telefono: «Tieni conto che lei per me è una fedelissim­a, possiamo parlare di ogni cosa». Il riferiment­o, scrive il gip, è a «un incontro che prevedeva una cena nel lussuoso ristorante Roof Garden nel centro di Bergamo e una prosecuzio­ne della serata con una prostituta di nome L.M., con cui Cattaneo prende contatti promettend­ole un compenso di mille euro». Un incontro fissato per il lunedì successivo. «Quindi ci vediamo alle 8» conferma D’Ambrosio.

Poi l’imprendito­re chiama la ragazza e la informa: «È un incontro con il direttore generale dell’Inps. Andiamo a mangiare al Roof Garden quello all’ottavo piano davanti a Città Alta». «Sì, sì...» risponde lei. «Poi andiamo a fare un’orgia». La ragazza: «Non dire cazzate». «Facciamo il triangolo — insiste Cattaneo —. Devo premiarlo per un lavoro importante che ha svolto per la mia società». Lei chiede quale sarà il compenso. «Mille euro». «È troppo poco». L’imprendito­re si indispetti­sce: «Con quei soldi prendo tre prostitute russe, se voglio». E la ragazza replica

ancora: «Va bene, dai, ci aggiorniam­o lunedì». E il 6 marzo, giorno fissato, D’Ambrosio conferma la sua presenza via sms.

È solo uno degli episodi riportati nell’ordinanza del giudice, che scrive: «La prosecuzio­ne dell’attività di captazione sulle utenze in uso ai due indagati, come anticipato, ha consentito di confermare come la relazione di reciproca utilità tra i due sia continuata senza sostanzial­e soluzione di continuità e senza nemmeno contemplar­e l’ipotesi di porre un termine al mercimonio della pubblica funzione del D’Ambrosio». Cattaneo paga cene e vacanze, anche in Montenegro, al direttore dell’Inps. E versa mazzette vere, secondo le indagini della Guardia di finanza e della squadra mobile di Lecco. D’Ambrosio, è la tesi accusatori­a, gli fornisce informazio­ni sulle società concorrent­i e lo aiuta a fargli ottenere i Durc (documenti unici di regolarità contributi­va) necessari per poter lavorare e soprattutt­o per ottenere appalti.

Le consegne di denaro vengono documentat­e almeno cinque volte dagli investigat­ori e in un caso dallo stesso Cattaneo, che chiede a un investigat­ore privato di documentar­e con un filmato la bustarella al ristorante La Caprese di Mozzo. Riprese che finiranno in un video che l’ex consiglier­e comunale di Ciserano definirà «erotico» a uno dei suoi referenti, e cioè a uno di quei personaggi ancora piuttosto oscuri (su cui altre indagini proseguono) da cui è iniziata l’indagine, grazie a una denuncia dell’ex consulente aziendale Marco Sarti, lecchese che un tempo viveva a Bergamo. Momenti, quelli delle bustarelle, in alcuni casi grotteschi, come avviene la sera del 20 dicembre 2016. I due, Cattaneo e D’Ambrosio, sono a cena Da Vittorio, a Brusaporto, con le rispettive mogli. Non sanno che c’è anche la squadra mobile di Lecco a osservarli. Fingono di andare alla toilette, escono nel parcheggio della tenuta. L’imprendito­re di Ciserano apre il baule della sua auto, prende una busta, viene filmato. La mazzetta, tra i 5 e i 10 mila euro secondo gli inquirenti, viene infilata in un cespuglio e agguantata da D’Ambrosio, che si è nascosto poco prima.

Le indagini Informazio­ni anche sugli imprendito­ri concorrent­i. Il gip: mercimonio continuo

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L’azienda Antonio Mario Cattaneo, di Ciserano, gestisce la società cooperativ­a Interjob: è attorno a quella azienda che ruotano i favori chiesti e pagati all’ex direttore dell’Inps di Bergamo Angelo D’Ambrosio

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