Il sindacalista in Porsche con la scorta in paese
Cattaneo, la politica locale con la scorta a Ciserano. E il business sospetto con le tangenti
Imprenditore e presunto corruttore dell’ex direttore dell’Inps Angelo D’Ambrosio. Ma Antonio Mario Cattaneo, detto Luciano a Ciserano, era anche stato sindacalista, dalla Cgil all’Ugl passando per la Uil, e politico a Ciserano. In paese, per un certo periodo, si era visto con quattro uomini di scorta.
Già cinque anni fa era capitato che si presentasse alla sede della Uil di via San Bernardino su una Porsche. Chissà se era la stessa Panamera in cui una cimice degli investigatori, il 7 ottobre del 2016 fuori da La Caprese di Mozzo, l’aveva registrato mentre parlava da solo contando le mazzette di soldi da consegnare all’allora direttore dell’Inps di Bergamo Angelo D’Ambrosio. Di certo Antonio Mario Cattaneo, 60 anni, di Ciserano, per tutti «Luciano» in paese, amava il lusso e si muoveva di continuo su più fronti. Con un percorso sindacale — dalla Cgil alla segreteria provinciale dell’Ugl passando per la Uil — e politico, a livello locale, che era probabilmente accompagnato da affari sospetti, come si è scoperto ora grazie all’inchiesta per corruzione della procura di Bergamo, con polizia e Finanza di Lecco.
Cattaneo assecondava e pagava D’Ambrosio per ottenere canali preferenziali per le sue aziende, in particolare per la Interjob cooperativa di Lallio, ma anche per avere informazioni sui suoi concorrenti nel mercato della somministrazione di manodopera. Ma sono proprio alcune sue parole, registrate dagli investigatori, ad aprire scenari inquietanti. Il 26 ottobre 2016 l’amico D’Ambrosio è sulla Porsche, con Cattaneo alla guida. E informa il sindacalista-imprenditore-politico ciseranese di un presunto credito di imposta di una sua azienda: «Quella situazione lì...vuoi ridere? Mi sa che ti dobbiamo dare un po’ di migliaia di euro». Cattaneo ride: «Ahah...e mi hai pagato, tanto paga sempre l’organizzazione». «Termine quest’ultimo — annota il giudice delle indagini preliminari — che allude in modo piutF24 tosto inquietante a un “apparato” per conto e a favore del quale opera Cattaneo, anche nel suo interfacciarsi con D’Ambrosio». E prosegue il gip nell’ordinanza con cui ha disposto i domiciliari per i due indagati: «È un termine che si ritrova anche in altre conversazioni tra i due. Si ritiene faccia riferimento a quella rete di soggetti, richiamati da Sarti Marco nelle proprie denunce, impegnati in una attività di indebite compensazioni a fini fiscali». Cosa c’è dietro? Le indagini sono ancora in corso.
Di certo l’inchiesta era iniziata da una denuncia del consulente aziendale lecchese Sarti, in precedenza di casa a Bergamo, che aveva riferito alcuni tentativi di estorsione ai suoi danni da parte di quegli stessi soggetti che ritornano nelle conversazioni di Antonio Cattaneo. Sarti, già nel 2016, sosteneva che quelle persone volessero da lui un risarcimento a causa dell’interruzione della sua collaborazione con loro. Perché si era rifiutato — secondo la sua versione - di presentare un per una certa azienda in cui la compensazione di contributi previdenziali, grazie ad altri crediti vantati con il Fisco, era troppo elevata.
Cattaneo, in base alle accuse che l’hanno portato ai domiciliari, era inserito in certi meccanismi. Ma probabilmente non si è mai accontentato. Voleva anche far politica. A Ciserano, dopo il mandato da assessore e vice sindaco, nel 2014, era stato allontanato e non ricandidato dalla maggioranza del primo cittadino Enea Bagini (era stato iscritto al Pd, che poco prima gli aveva negato un rinnovo della tessera). E a settembre di quell’anno, inizio del nuovo mandato, era anche arrivato in consiglio comunale da semplice cittadino, scortato da quattro uomini in borghese. Cosa temeva? Era solo spavalderia la sua o paura di qualcuno e qualcosa? Con la sua ex maggioranza aveva poi avviato uno scontro a tutto campo. «Per noi tenerlo fuori è stato un sollievo», commenta il sindaco Bagini. E il sindacalista-imprenditore si era quindi avvicinato a Forza Italia, anche in tempi recenti, con l’inaugurazione del nuovo circolo a Ciserano, nell’autunno scorso. In quella fase, grazie a D’Ambrosio, sapeva già da un pezzo che la Guardia di finanza era sulle tracce della sua Interjob.
L’ordinanza Il giudice: allusione piuttosto inquietante a un «apparato» per cui Cattaneo opera