Multe da record In un anno più di 13 milioni
Bilancio, Gandi attacca M5S e Lega sulle azioni
Lapolizia locale non ha mai staccato tante multe in un solo anno: è di 13,1 milioni di euro l’accertato del 2017. Il dato emerge da pochi calcoli sui numeri resi noti ieri dal vice sindaco e assessore al Bilancio e alla Sicurezza Sergio Gandi: le sanzioni, nel conto consuntivo dell’anno scorso, superano di 2,4 milioni la cifra prevista, che era di 10,7 milioni. Per un totale di 190 mila e 413 verbali. E anche la riscossione non va male, tanto che ha già raggiunto il 60% delle cifre accertate. Salgono, inoltre, gli incassi per i tributi (più 4,4% sulle previsioni). Gandi ha comunque commentato con polemica una parte del bilancio, in particolare sulle azioni in possesso del Comune (il gioiello resta l’1% detenuto in A2a): «Grazie alla coalizione Lega-Cinquestelle abbiamo perso milioni nel giro di poche settimane, con le oscillazioni di Borsa». Un calo di circa 4 milioni, con la speranza che ora arrivi un po’ di stabilità.
In materia di bilanci, il capodanno del Comune cade quando l’anno successivo è ormai inoltrato. In questo senso, il Rendiconto 2017 chiude meglio delle aspettative del bilancio previsionale, grazie alla lievitazione — a quota 137,3 milioni di euro, 8,5 in più — delle entrate.
Sullo scenario, equilibrato, pende una polemica. Conservare il portafoglio di partecipazioni è stata una go odpract ice nel recente passato. Cederlo, conferma il vicesindaco Sergio Gand i, resta «l’ultima spiaggia», ma quella che definisce «la banda del buco», cioè la coalizione Lega-Cinquestelle, starebbe danneggiando le casse pubbliche. « Le oscillazioni di borsa si ripercuotono anche sul valore dei pacchetti azionari — pungola l’assessore al Bilancio —: i nostri sono saliti da 33 a 50 milioni sotto i governi Renzi e Gentiloni, in pochi giorni abbiamo perso qualche milione di euro. Mi auguro che il quadro nazionale si stabilizzi». Gandi non si sbottona, ma il gioiello dell’amministrazione è l’1% circa detenuto in A2a. Ognuna di quelle azioni, 31,4 milioni in totale, il 4 aprile valeva 1,57 euro, ieri il titolo s’aggirava sugli 1,44. Calcolatrice alla mano, sarebbero stati bruciati qualcosa come 4 milioni (una discesa da 49 a 45) in poche settimane.
Se il presente gli appare traballante, Gandi si consola con la «crescita esponenziale» delle rendite nel rendiconto dell’anno scorso. Più di metà dell’ossigeno proviene dai tributi (+4,4): un balzello che arriva, fra le altre voci, da Imu (+1,8) e Ici (+0,5), tassa sui rifiuti (+ 0,6) e di soggiorno (300 mila euro in più), per l’aumento delle strutture. Le entrate tributarie migliorano di 2,1 milioni, dove incide, anche se compensata da altre contrazioni, un’impennata di 2,4 per le sanzioni. Nel bilancio di previsione erano 10,7 milioni, quindi il totale accertato è di 13,1 milioni: un record. Il grosso delle multe scatta per violazioni del codice della strada: 190.413 nel 2017, con un tasso di riscossione del 60%.
È stabile la spesa: 127,4 milioni di euro. Va su di 2,4 milioni l’esborso per le dotazioni di servizio, dai veicoli ai computer, mentre arretra di 300 mila euro quello per la macchina amministrativa (i «servizi generali»). L’espansione degli introiti consente di ribaltare il disavanzo del previsionale (-1,4 milioni) in un attivo di 5 milioni. Così si libera, tornando a finanziare gli investimenti, la quota di oneri d’urbanizzazione. Coperto al 100% (contro il 70% richiesto dalla legge) il Fondo crediti di dubbia esigibilità (da 24,5 milioni).
Varrà 49,4, e non 38, milioni il capitolo delle opere: 23,7 sono eredità degli anni scorsi, 25,6 competono al 2017 e sono pagate soprattutto dall’avanzo del 2016 (10 milioni) e dalle alienazioni (9 milioni), rimpinguate dalla vendita dello stadio all’Atalanta. Complessivamente, Palafrizzoni matura un avanzo di 6,4 milioni, un tesoretto in dote al bilancio 2018. L’indebitamento è crollato dai 54 milioni del 2014 ai 28 odierni, principalmente perché non sono stati accesi nuovi mutui e ogni anno (2017 incluso) viene saldata una rata da circa 7 milioni.