«La bontà di Papa Giovanni frutto di uno sforzo ascetico»
L’attualità di papa Giovanni XXIII nelle parole del cardinale Giovanbattista Re, prefetto emerito della Congregazione dei Vescovi, ieri nell’Aula magna di Sant’Agostino in dialogo con il professore di storia contemporanea Roberto Pertici, dell’Università di Bergamo: «Viviamo in tempi di crisi — dice il cardinale —, economica e di sicurezza, a causa del terrorismo internazionale. L’Unione Europea potrà affrontarla solo se unita. Il mondo ha bisogno di un’Unione Europea che torni a contare e l’Europa ha bisogno di un’anima. Ma come? La via è restare aperti alla trascendenza, e questo è un insegnamento che ci viene da papa Giovanni XXIII». Passa in rassegna le iniziative con cui il papa ha fatto la storia, il Concilio, le encicliche Mater et Magistra e Pacem in Terris, «che sono due ponti verso gli uomini di buona volontà sui temi di economia, lavoro, giustizia sociale», l’appello per la pace durante la crisi missilistica di Cuba nel ‘62, i rapporti con le altre religioni. Senza dimenticare il legame con il territorio bergamasco: «La bontà con cui papa Giovanni ha conquistato il mondo è stata frutto dello sforzo ascetico di migliorare se stesso imparato in famiglia e fatto maturare nella diocesi di Bergamo negli anni del seminario. Scriverà ai genitori: “Quelle poche cose che ho appreso da voi sono ancora le più importanti e danno valore alle molte che ho appreso dopo”».
«Come presentare la figura di papa Giovanni ai Millennial, i giovani di questa generazione?», si chiede il professor Pertici. Sceglie di raccontare un episodio della vita giovanile del papa. Era il 1907. Angelo Roncalli, nel discorso di inaugurazione del nuovo anno scolastico in seminario, parlò del cardinale Cesare Baronio, vissuto centinaia di anni prima. Nel 1500, a Roma, all’ora del vespro, il cardinal Baronio attraversava il ponte Sant’Angelo umilmente vestito, e i piccoli mendicanti dicevano: «Ecco il prete scarpone!», per via delle grosse scarpe che portava. Il cardinale dava loro qualche moneta e poi entrava nella basilica, baciava la statua di San Pietro pronunciando: «Pax» e «Oboedientia». «Papa Giovanni — conclude il professor Pertici — sceglierà queste parole come motto episcopale».
Ai Millennial Roncalli nel 1907 offrì ai ragazzi l’esempio del cardinal Baronio il «prete scarpone»
Uno sforzo imparato in famiglia e fatto maturare nella diocesi di Bergamo e in seminario