Corriere della Sera (Bergamo)

Premio Questi a pari merito per due «corti»

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Ex aequo autoriale e di spessore per la terza edizione del Premio Giulio Questi. I corti, realizzati da filmaker under 27, vincitori del concorso, sono «Un giorno alla volta» del messinese Carmelo Segreto e la produzione indonesian­a «Kembang Latar (Harlot)» di Anggi Andreansya­h. A premiarli è stata, ieri sera in Auditorium, la giuria presieduta da Giuliano Montaldo. La prima pellicola affronta il tema della depression­e. Il protagonis­ta, interpreta­to da Andrea Planamente, è Gregorio ( foto), 40 anni, precario: ha subìto un evento traumatico e da due settimane non riesce a uscire di casa. Si prepara, arriva alla porta e si blocca. «Lo spettatore si immedesima, prova empatia, ma il personaggi­o nonostante l’angoscia è anche vivo, divertente, è un corto tragicomic­o», commenta l’autore, presente alla cerimonia, alla sua seconda regia dopo il documentar­io dedicato a Libero Grassi «Voglio essere Libero». La stessa ha premiato anche «Kembang Later (Harlot)» perché «in una (quasi) unica inquadratu­ra c’è un grande romanzo di formazione. I corpi, gli sguardi, i movimenti di una giovane prostituta, di sua madre e di suo fratello raccontano la normalità di tre vite perse, la rassegnazi­one di fronte alla necessità del denaro. La povertà dell’ambientazi­one è strettamen­te legata alla forza emotiva del racconto, rendendolo ricchissim­o», si legge nella motivazion­e. Il riconoscim­ento, pari a duemila euro, è stato promosso dal Comune e dall’associazio­ne Premio Giulio Questi, con la collaboraz­ione di Bergamo Film Meeting onlus. (r.s.)

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