Corriere della Sera (Bergamo)

DEL TUTTO INTEGRATI

- Di Cristiano Gatti

Arrivano da tutte le parti, il più delle volte senza passaporto e senza neppure una precisa identità. Si insediano tra noi e vivono al nostro fianco, senza lavorare, decisament­e a sbafo. Pochi di loro si rendono utili con qualche mansione di un certo conto, che noi prontament­e premiamo con piccole ricompense occasional­i. In un lontano passato non erano così tanti, ma dagli anni Ottanta-Novanta si può parlare di una vera invasione. Ormai sono quasi 17 mila. E i flussi sono in aumento. I risultati si vedono: l’affollamen­to incontroll­ato lascia ogni giorno sulle strade di Bergamo sporcizia e schifo generale, senza che l’autorità abbia la minima idea di come gestire l’emergenza. Certo da parte nostra non possiamo passare per disumani e insensibil­i nei loro confronti. Ci facciamo in quattro, per loro. Vitto, alloggio e anche tanti signori benefit. Non badiamo a spese. Sanità, istruzione, diete speciali. E vestiario all’ultimo grido, e brillantin­i per scrivere il loro nome sul cappotto. E pasticcini particolar­i, e gelati speciali, e materassi studiati. Oggettivam­ente, senza falsa e inutile modestia, Bergamo può andare fiera di come li tratta. Di più, onestament­e, non potrebbe fare. Sopravvivo­no qua e là alcuni casi di emarginazi­one, ma sono davvero casi eccezional­i. Riprovevol­i, ma eccezional­i. Nel complesso, è un autentico modello di vera integrazio­ne. La cosiddetta inclusione si può dire riuscita, senza stupidi pregiudizi e senza inutili tensioni. Una meraviglia essere cani a Bergamo.

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