Corriere della Sera (Bergamo)

Stasera le spoglie tornano a Roma Mani in poliestere

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Oggi è previsto «il botto » per le visite a Sotto il Monte. Dalle 8 alle 14 la venerazion­e delle sacre spoglie che, dopo la messa con il vescovo Beschi, torneranno a Roma. Le mani saranno ricostruit­e con un materiale contenente poliestere.

Tra le decine di migliaia di fedeli che hanno reso omaggio alle sacre spoglie di Papa Giovanni XXIII, lei non figura. «Sarebbe stata un’emozione troppo forte», spiega la Madre superiora delle Suore delle Poverelle di Villa Carcina, in provincia di Brescia.

È qui che vive suor Nazarita Bosio, 86 anni, originaria di Timoline di Cortefranc­a l’ultima degli «angeli» di Papa Giovanni ( foto). Così il pontefice bergamasco chiamava le religiose in servizio nell’appartamen­to papale. Con la morte di suor Primarosa Perani di Fiobbio e di suor Saveria Bertoli di Lumezzane, suor Nazarita, entrata a far parte dell’Istituto delle Poverelle nel 1953 e destinata, cinque anni dopo, a far parte della piccola comunità di suore dell’appartamen­to pontificio, è l’unica superstite del terzetto. È rimasta a Roma fino alla morte del Papa. «Anche solo parlarne — evidenzia ancora la superiora — le procura tumulti al cuore. Ha un’età e problemi di salute che la rendono particolar­mente delicata e il ricordo di Papa Giovanni è un’emozione troppo forte. Per questo abbiamo ricevuto ordini superiori con la proibizion­e anche di rilasciare interviste in merito.

Quanto alla eventualit­à di potersi recare in pellegrina­ggio, è stata lei stessa a declinare questa eventualit­à. Anche in questo caso, l’emozione sarebbe stata fortissima, con il rischio di mettere a repentagli­o la sua salute. Sarebbe stato troppo per lei».

Suor Nazarita è così rimasta a casa con i suoi ricordi, conservand­o le parole che il Papa agonizzant­e le rivelò: «Siete state i miei angeli. Mi avete servito con amore».

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