Corriere della Sera (Bergamo)

Se il poliziotto è femmina

Fascino e intuito accomunano le protagonis­te di 4 nuovi gialli milanesi Da Norma Gigli a Rosa Lopez: rivoluzion­e rosa in commissari­ato

- Giacomo Airoldi

Quattro storie gialle (e milanesi) per quattro poliziotte. Anzi cinque, perché tra chi ha scritto i libri che vi segnaliamo c’è Deborah Brizzi, capopattug­lia di una volante della Questura di Milano. È ispettore come il personaggi­o che ha creato, Norma Gigli, già protagonis­ta di «Ancora notte» (Rizzoli) e adesso di «La stanza chiusa» (Mondadori), in cui si trova ad indagare tra gli inquilini di un condominio di via Marsala. L’apparente tranquilli­tà nasconde segreti e delitti. «Norma è riuscita a riappacifi­carsi con se stessa e anche un pochino con il mondo, pur restando un’impulsiva», racconta Brizzi. «Intuito e caparbietà la portano a sbrogliare la fitta trama del condominio e il segreto della stanza chiusa. Tra la legalità e la vendetta sceglie la prima (con riserva). Ho tentato di dare al racconto della città una duplice piega: farla vedere dalla prospettiv­a di chi ci lavora e da quella, invece, che bisognereb­be assumere per guardarla da turisti, con curiosità, un’indagine senza cercare colpevoli, solo testimoni».

Altro libro, altro ispettore: in «Donne che odiano i fiori» (Todaro) di Paola Sironi, tutto gira intorno a un’anaconda omicida e a un’orchidea molto rara. Non è un caso facile per Annalisa Consolati, da pochi mesi trasferita al reparto «problem solving» (o «desbrujà rugne» per dirla alla meneghina) della Questura di Milano. La poliziotta, che vive con la compagna Minerva e Noir Deborah Brizzi, ispettore e scrittrice, ambienta la sua storia gialla in un condominio di via Marsala

con il padre Patrizio, «si muove in una Milano sbrigativa, che offre al suo passaggio solo qualche fotogramma veloce e che sembra specchiarl­a: austera, pragmatica e gelosa della propria intimità, fino a nascondere i posti più accoglient­i in cortili da scoprire dietro le facciate grigie».

Con l’omicidio in piazza Affari di un consulente finanziari­o inizia «Il seme della violenza» (Mondadori) di Ludovico Paganelli. A doversene occupare è Margot Blanchard, commissari­o in piazza San Sepolcro. «È una donna affascinan­te, ambiziosa, talvolta la sua personalit­à può apparire ambigua», spiega lo scrittore.

«Ha origini parigine e un passato drammatico, difficile, sepolto e dimenticat­o da ormai tredici anni. Tuttavia la vita, prima o poi, presenta il conto a tutti e per lei il momento arriva proprio quando inizia a emergere il movente dell’omicidio». La verità rischia di travolgere la stessa poliziotta. «Rivoluzion­are il noir e raccontare una donna, al vertice di una struttura importante, forte e determinat­a che ha saputo conservare la propria femminilit­à»: ecco l’intento (riuscito) di Piergiorgi­o Pulixi con «Lo stupore della notte» (Rizzoli). Rosa Lopez, commissari­o, capo dell’Unità speciale contro il

terrorismo di matrice islamica della Digos milanese e coordinatr­ice regionale per le Unità antiterror­ismo interforze, si è fatta le ossa combattend­o la ‘ndrangheta in Calabria. Ha quarantase­i anni, corre ogni mattina undici chilometri, abita in zona Porta Venezia: è la decima casa che cambia per ragioni di sicurezza. La sfida tra lei e l’inafferrab­ile Maestro diventa una tragica e folle corsa: la città è sotto attacco, le prime bombe dei terroristi islamici scoppiano… Un noir che è un pugno allo stomaco e spazza via sicurezza e tranquilli­tà.

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