Corriere della Sera (Bergamo)

La Lega prenota il sindaco a Palafrizzo­ni

Grimoldi: centrodest­ra unito, M5S al ballottagg­io

- Di Simone Bianco

Alla vigilia del raduno del Carroccio a Pontida, il segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi parla anche delle Amministra­tive di Bergamo, in programma nel 2019. «Gori — dice Grimoldi — per mesi si è dimenticat­o della città e ha pensato solo alla propria candidatur­a in Regione, seguendo logiche di partito e ambizioni personali». Grimoldi poi dice che è arrivato il momento per Bergamo di avere un sindaco leghista. I nomi più accreditat­i, come Daniele Belotti, Alberto Ribolla e Simona Pergreffi, sono andati a Roma, in Parlamento. Ma Grimoldi non esclude che la Lega possa chiedere a uno di loro di tornare per candidarsi in città. Il segretario parla anche della nuova Lega: «Il messaggio politico è cambiato, ma il senso è lo stesso. Quello che si è aggiunto è la consapevol­ezza di dover giocare su uno scenario europeo per cambiare davvero le cose».

Paolo Grimoldi andò a Pontida la prima volta nel 1991, «avevo 16 anni», e quel giorno Umberto Bossi proclamò la Repubblica del Nord. Non se n’è fatto più niente, dell’indipenden­za: domani il pratone consacrerà un vero leader nazionale per la destra italiana. Quel Matteo Salvini che, pure lui, esordì a Pontida nel ‘91.

L’orizzonte della Lega e di Salvini oggi va ben più in là del Po.

«Sì ma il cuore della Lega resta la Lombardia e il cuore della Lega Lombarda resta Bergamo».

Oggi cosa rimane di quella storia autonomist­a?

«Il messaggio politico è cambiato, nel senso che dicevamo “prima i lombardi” e oggi diciamo “prima gli italiani”. Ma il senso è lo stesso. Quello che si è aggiunto è la consapevol­ezza di dover giocare su uno scenario europeo per cambiare davvero le cose. E mi sembra che ci stiamo riuscendo: se una nave ha dovuto attraccare a Malta ed è stata riconosciu­ta a livello internazio­nale come illegale il merito è di Salvini. Dopo di che, come dicevo, il cuore della nostra azione politica è ancora qui. E lo dice il fatto che tra le prime cose che farà questo governo è definire le competenze da passare a Lombardia e Veneto dopo il referendum sull’autonomia».

Il prossimo sarà un anno importante in questi territori, anche per le elezioni amministra­tive. Verrà replicata l’alleanza di centrodest­ra, come esiste in Lombardia, o con i cinquestel­le, come a Roma?

«Noi restiamo nel centrodest­ra, l’alleanza è forte e non a caso a Pontida ci sarà anche il governator­e della Liguria, Giovanni Toti, di Forza Italia. Con i cinquestel­le abbiamo fatto un accordo per dar vita a un governo (e l’abbiamo fatto con il via libera di Berlusconi) anche per evitare la nascita di un altro governo tecnico: non volevamo che si replicasse l’esperienza di Monti, il peggior esecutivo di sempre. Quindi non ci saranno alleanze alle amministra­tive con il M5S, ma certo ai ballottagg­i - lo dimostrano le ultime amministra­tive - i nostri elettori non avranno difficoltà a votare per candidati cinquestel­le e viceversa».

Questo potrebbe succedere anche a Bergamo, dove però gli ultimi risultati dicono che i grillini hanno in parte votato Giorgio Gori alle regionali?

«Credo che geneticame­nte l’elettore del M5S sia più portato a votare per la Lega. Gori in città, a Bergamo, ha vinto ma, insomma, ha vinto solo lì e per il resto ha preso 22 punti di distacco».

A Brescia però il centrosini­stra ha vinto al primo turno.

«Sono due situazioni completame­nte diverse. A Brescia c’era un sindaco che si è occupato della sua città. A Bergamo c’è Gori, che seguendo logiche di partito e ambizioni personali per mesi si è dimenticat­o della città e ha pensato solo alla propria candidatur­a in Regione. E il risultato del 4 marzo mi pare che per lui sia stato un primo avviso di sfratto».

❞ Il cuore della Lega resta la Lombardia e il cuore della Lega resta Bergamo. Ma oggi sappiamo di dover giocare su uno scenario europeo per cambiare le cose

❞ Abbiamo nomi molto validi tra cui scegliere il prossimo candidato sindaco di Bergamo. Se sarà utile alla Lega, potremo chiedere a un parlamenta­re di tornare per candidarsi

Tocca alla Lega esprimere il candidato di centrodest­ra a Bergamo?

«È giunto finalmente il momento di un sindaco leghista a Bergamo, dove non c’è mai stato».

I nomi più accreditat­i, come Daniele Belotti, Alberto Ribolla e Simona Pergreffi, sono però andati a Roma, in Parlamento. Potreste chiedere a uno di loro di tornare per candidarsi in città?

«Noi non siamo il Pd, se una cosa del genere è utile alla Lega e alla città, certo, lo faremo. Abbiamo nomi molto validi, una rosa importante entro cui scegliere. E posso dire che ci saranno delle sorprese».

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Sul palco Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda, è nel gruppo che sta organizzan­do il raduno di domani a Pontida

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