Troppo viavai in Comune Piano di sicurezza a Monza
Dopo i furti e i danneggiamenti tornelli e badge per i visitatori
Riorganizzazione degli uffici e messa in sicurezza dello stabile: sono queste le due priorità nell’agenda estiva del vice sindaco di Monza, Simone Villa (Lega). Alcuni piccoli furti avvenuti all’interno del palazzo municipale di piazza Trento e Triste e il danneggiamento di uno stemma della sala giunta al secondo piano hanno riportato alla ribalta l’annoso tema della vulnerabilità della casa comunale, affrontato negli anni passati da diverse giunte, ma mai veramente risolto. Il nodo da sciogliere è sempre quello della presenza all’interno dello stesso edificio degli uffici politici, vale a dire quelli degli assessori e del sindaco, e di quelli amministrativi aperti al pubblico.
Il primo passo che Villa ha intenzione di compiere nel giro di pochi giorni sarà di far partire una rilevazione sull’attuale situazione logistica interna al palazzo, per poi passare alla riorganizzazione vera e propria. «Abbiamo iniziato aggregando l’ufficio Stato civile all’Anagrafe negli spazi esterni sotto il porticato del palazzo municipale — spiega il vice sindaco — e proprio in questi giorni stiamo avviando uno studio sull’attuale distribuzione degli spazi con l’obiettivo di eliminare alcune incongruenze e separare una volta per tutte gli uffici politici da quelli aperti al pubblico».
La convinzione del vice sindaco è che i metri quadrati necessari per condurre in porto l’operazione ci siano e mentre da una parte i funzionari del Comune effettueranno questa analisi, dall’altra Villa sta iniziando a progettare un piano per aumentare il livello di sicurezza. «Il via vai di gente, soprattutto in alcune giornate, è incessante — prosegue il vice sindaco —. Non è più possibile assistere a situazione dove ci sono decine di persone che bivaccano in corridoio in attesa di essere ricevute. È una questione di sicurezza abbastanza elementare. Al di là del personale autorizzato, l’amministrazione deve sapere sempre chi entra e chi esce e per farlo è oramai sufficiente utilizzare la carta dei servizi».
Il progetto prevede dunque di registrare ingressi e uscite e di distribuire dei badge ai visitatori. Oltre all’installazione di stornelli agli ingressi. «È una questione di buon senso aggiunge Cesare Gariboldi, consigliere comunale della Lega —, ma è anche un obbligo di legge. In caso di incendio o di atri eventi analoghi, è necessario sapere quanta gente è presente in quel momento all’interno dello stabile».
La questione sicurezza all’interno del palazzo comunale si trascina irrisolta da almeno venti anni. Uno dei primi a affrontare il problema, senza comunque venirne a capo, fu l’ex assessore alla Sicurezza Tito Baldo Honorati, generale dei carabinieri in pensione, voluto in giunta dall’allora sindaco di centro destra Roberto Colombo. Ma anche l’ex amministrazione di centro sinistra si è trovata di fronte al medesimo dilemma, soprattutto dopo che in un paio di circostanze un assessore aveva dovuto fare fronte alle intemperanze di cittadini infuriati .
L’operazione sicurezza avviata dal vice sindaco ora sta riscontrando anche il favore del Movimento Cinque Stelle. «Visti i tempi che corrono è oramai necessario prevedere un sistema di controlli più capillare degli ingressi — conclude Danilo Sindoni, capogruppo grillino in Consiglio comunale —. A patto però che il palazzo municipale non venga trasformato in una fortezza».