Affitti, altri soldi dai «furbetti»
Il Comune ora chiede 20 mila euro di canoni non adeguati.
Grandi strutture urbane dismesse, come ex sedi di banche, ex aree industriali o ex edifici pubblici, possono diventare ferite di degrado oppure, come sta succedendo negli ultimi anni grazie anche alla spinta delle politiche comunitarie europee per il rilancio delle città, fonti di nuove opportunità di rigenerazione e riqualificazione dei centri cittadini, anche dal punto di vista commerciale. Un confronto aperto, che a Bergamo trova espressione nella due giorni, ieri e oggi, del road show nazionale organizzato da Asco mC onf commercio sul tema« Dare forma ai fondi: partiamo dalla città». Anche a Bergamo si stanno riprogettando aree come l’ex Ote, l’ex Mangimi Moretti, l’ex Consorzio agrario, la Caserma Montelungo e l’ex ospedali Riuniti. «Negli ultimi anni si è passati dalla visione delle medio attività commerciali in centro come minaccia per le piccole attività — sottolinea Oscar Fusini, direttore Ascom-Confcommercio Bergamo — all’idea che invece questo tipo di media attività commerciale in centro possa fare da polo attrattivo anche per le altre attività minori». Un passaggio politico fondamentale è stato fatto con l’adozione della variante urbanistica al Piano delle regole e al Piano dei servizi del governo del territorio del Comune di Bergamo che «segna un cambio di paradigma — come specifica l’assessore comunale alla Riqualificazione urbana, Francesco Valesini — e contenuti innovativi anche a sostegno del sistema commerciale, che porteranno a un cambiamento di scenario a medio-lungo termine». Come la possibilità di insediamento di attività commerciali di media dimensione in centro città.