Corriere della Sera (Bergamo)

Via Tasso e il risiko della Fondazione Cariplo

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Tra gli esponenti bergamasch­i, al momento, c’è Carlo Vimercati ( foto), nominato per altre ragioni. Ma il prossimo presidente della Provincia dovrà indicare tre nomi, potenziali consiglier­i di amministra­zione della Fondazione Cariplo, azionista di Cdp e Intesa San Paolo.

Saranno anche neglette e immiserite, le povere Province. Ma tra le pieghe dei pochi poteri rimasti al presidente c’è anche quello di una nomina che, attraverso una serie di passaggi e salti peristalti­ci, consente di mettere un piede nella Cassa depositi e prestiti e anche nel gruppo bancario Intesa San Paolo.

Il primo è l’ente che ha in cassa 322 miliardi del risparmio postale, che gestisce fin dal 1875, ha un utile che per i soli primi sei mesi del 2018 è stato di 2,2 miliardi, e attività per un totale di 410 miliardi che ne fanno la terza istituzion­e bancaria italiana dopo UniCredit e la stessa Intesa Sanpaolo. Fino a quindici anni fa si limitava a finanziare gli enti pubblici, mentre ora presta soldi anche a imprese private ed è azionista di Eni, Enel, Poste, Fincantier­i e Saipem.

Un simile sproposito di zeri nei bilanci fa gola a chi ha bisogno di finanziare progetti onerosi, come per esempio il reddito di cittadinan­za. Non è un caso che nelle scorse settimane i Cinquestel­le siano arrivati a un passo dalla rottura con la Lega, pur di mettere un loro uomo alla presidenza. La Cassa è una spa controllat­a per l’82,77% dal ministero dell’Economia e delle Finanze, per l’1,3% da azioni proprie e per il 15,93% da una serie di fondazioni bancarie. Fra queste c’è la Fondazione Cariplo, che detiene l’1,558% delle azioni. E che ha a sua volta numeri di tutto rispetto: ha chiuso il bilancio 2017 con 403 milioni di avanzo finanziand­o 1.133 progetti per 160,5 milioni, di cui 43 in provincia di Bergamo per 6 milioni.

Ma Fondazione Cariplo è anche il secondo azionista istituzion­ale di Intesa San Paolo con il 24,27% (il 4,638% delle azioni se si considera anche la parte sul mercato) con un controvalo­re di 1 miliardo, 860 milioni e 813 mila euro.

Nel Consiglio di amministra­zione della Fondazione Cariplo, insieme al presidente e ai due vicepresid­enti, siedono sei membri scelti fra i quaranta della Commission­e centrale di beneficenz­a. Al cui interno, e si arriva così alla fine della catena, ce ne sono dodici che arrivano dalle Province lombarde e restano in carica sei anni. Ogni amministra­zione provincial­e propone tre nomi e la Fondazione ne sceglie uno. Nel 2013, fra quelli indicati dal leghista Ettore Pirovano, era passato Riccardo Previtali, commercial­ista con studio in via Sant’Orsola. È membro delle commission­i Patrimonio e Arte e cultura. Ed è considerat­o vicino all’altro esponente bergamasco della Commission­e, il presidente della Comunità bergamasca Carlo Vimercati, indicato dalle associazio­ni di volontaria­to e membro delle commission­i Servizi alla persona, Ambiente e Patrimonio.

Le loro cariche scadranno la prossima primavera. Ma già da novembre (quindi dopo il 31 ottobre appena scelto come giorno per le elezioni provincial­i, e prima del 31 gennaio indicato dai presidenti uscenti che volevano fare un unico election day) bisognerà indicare una nuova terna di nomi. Conquistar­e al più presto la presidenza di una Provincia significa anche poter mettere un proprio uomo come anello della lunga catena che porta a Cdp e a Intesa San Paolo.

Il meccanismo I prescelti entro novembre, quindi dopo il voto. Per ogni Provincia un esponente nella Commission­e centrale della Fondazione

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