Il b&b «sfratta» i maiali dalla cascina
Casirate, agricoltore contro l’ordinanza comunale: «Porto gli animali in piazza»
ACasirate d’Adda il b&b sfratta gli animali. A meno di un intervento da parte del presidente della Repubblica, la famiglia Mavero, agricoltori da quattro generazioni alla cascina Malossa, dovrà allontanare maiali, galline e caprette in seguito a un’ordinanza del Comune. Quando 12 anni fa il Pgt ha modificato la destinazione d’uso di quella zona, è stato aperto un b&b. E sono iniziati i problemi di convivenza.
Mantenere in vita le cascine è uno dei problemi più sentiti nella campagna bergamasca e creare le condizioni perché ci si trasferiscano nuovi residenti è una delle strade più battute dalle amministrazioni comunali della Bassa. Una soluzione che però può generare anche seri problemi di convivenza tra vecchi e nuovi abitanti. Ne sa qualcosa la famiglia Mavero, agricoltori da quattro generazioni alla cascina Malossa, che adesso si ritrova con lo «sfratto» per mucche, capre e galline da parte del Comune di Casirate.
La vicenda prende il via una dozzina di anni orsono quando, modificando il Pgt, il Comune cambia la destinazione d’uso di parte delle cascine del paese prevedendo che vecchie stalle e corti possano essere recuperate a residenza. Coglie al volo l’occasione un’insegnante di Misano che insieme al marito compra una porzione della Malossa e la ristruttura: in parte diventa la sua casa e in parte ricava un piccolo bed & breakfast. Qui cominciano i problemi di convivenza perché nel resto della cascina continua l’attività agricola condotta da Ermanno Mavero, 77 anni, e poi
dal figlio. «Fu mio nonno — racconta l’anziano agricoltore — a trasferirsi qui a inizio ‘900, qui si è sposato mio padre nel 1935 e poi sono nato io. Da allora abbiamo sempre coltivato i campi qui attorno, sono 100 pertiche. Le ho spianate io con mio padre un po’ alla volta». Naturalmente i
Mavero allevano anche gli animali. Un allevamento che però non è industriale: la famiglia cresce una ventina di maiali all’anno per farci salami, una decina di capre, qualche gallina e una ventina di torelli. Sono soprattutto i maiali a creare problemi di convivenza per l’odore. La vicina
Il contenzioso Autorizzate case e b&b: i nuovi inquilini hanno chiesto l’intervento dell’Asl per gli odori
Futuro incerto Gli animali potrebbero essere abbattuti. «Se li sfrattano li porto in piazza»
ne chiede l’allontanamento e ottiene ragione dall’Asl che esce per un sopralluogo nel 2010. Il passaggio urbanistico a residenza della cascina porta con sé un’applicazione più restrittiva del regolamento di igiene in fatto di distanze tra case e stalle. Morale, i maiali non possono rimanere. Dopo anni di tira e molla, a dicembre il Comune arriva alla conclusione inevitabile e a dicembre emette un’ordinanza che non lascia dubbi: «Gli animali se ne devono andare dalla cascina». Non solo i maiali ma anche polli e caprette non potranno più vivere in cascina. La famiglia presenta ricorso al presidente della Repubblica e in attesa di una decisione chiede la sospensiva in autotutela. «Se mi fanno portare via gli animali — dichiara il vecchio agricoltore — li porto in piazza». In caso di sgombero difficilmente, infatti, potranno essere ricollocati e il rischio è che si sia costretti ad abbatterli anzitempo.
Dal canto suo l’amministrazione comunale di Casirate allarga le braccia. «Il problema è nato nel mandato precedente al nostro — chiarisce il sindaco Mauro Faccà —, abbiamo cercato di riunire le parti intorno a un tavolo e di farle ragionare ma di fronte a dei provvedimenti formali abbiamo dovuto agire per tutelare il Comune. Non dispero che nella variante al Pgt si possa comunque trovare una soluzione».