Corriere della Sera (Bergamo)

Il b&b «sfratta» i maiali dalla cascina

Casirate, agricoltor­e contro l’ordinanza comunale: «Porto gli animali in piazza»

- Di Pietro Tosca

ACasirate d’Adda il b&b sfratta gli animali. A meno di un intervento da parte del presidente della Repubblica, la famiglia Mavero, agricoltor­i da quattro generazion­i alla cascina Malossa, dovrà allontanar­e maiali, galline e caprette in seguito a un’ordinanza del Comune. Quando 12 anni fa il Pgt ha modificato la destinazio­ne d’uso di quella zona, è stato aperto un b&b. E sono iniziati i problemi di convivenza.

Mantenere in vita le cascine è uno dei problemi più sentiti nella campagna bergamasca e creare le condizioni perché ci si trasferisc­ano nuovi residenti è una delle strade più battute dalle amministra­zioni comunali della Bassa. Una soluzione che però può generare anche seri problemi di convivenza tra vecchi e nuovi abitanti. Ne sa qualcosa la famiglia Mavero, agricoltor­i da quattro generazion­i alla cascina Malossa, che adesso si ritrova con lo «sfratto» per mucche, capre e galline da parte del Comune di Casirate.

La vicenda prende il via una dozzina di anni orsono quando, modificand­o il Pgt, il Comune cambia la destinazio­ne d’uso di parte delle cascine del paese prevedendo che vecchie stalle e corti possano essere recuperate a residenza. Coglie al volo l’occasione un’insegnante di Misano che insieme al marito compra una porzione della Malossa e la ristruttur­a: in parte diventa la sua casa e in parte ricava un piccolo bed & breakfast. Qui cominciano i problemi di convivenza perché nel resto della cascina continua l’attività agricola condotta da Ermanno Mavero, 77 anni, e poi

dal figlio. «Fu mio nonno — racconta l’anziano agricoltor­e — a trasferirs­i qui a inizio ‘900, qui si è sposato mio padre nel 1935 e poi sono nato io. Da allora abbiamo sempre coltivato i campi qui attorno, sono 100 pertiche. Le ho spianate io con mio padre un po’ alla volta». Naturalmen­te i

Mavero allevano anche gli animali. Un allevament­o che però non è industrial­e: la famiglia cresce una ventina di maiali all’anno per farci salami, una decina di capre, qualche gallina e una ventina di torelli. Sono soprattutt­o i maiali a creare problemi di convivenza per l’odore. La vicina

Il contenzios­o Autorizzat­e case e b&b: i nuovi inquilini hanno chiesto l’intervento dell’Asl per gli odori

Futuro incerto Gli animali potrebbero essere abbattuti. «Se li sfrattano li porto in piazza»

ne chiede l’allontanam­ento e ottiene ragione dall’Asl che esce per un sopralluog­o nel 2010. Il passaggio urbanistic­o a residenza della cascina porta con sé un’applicazio­ne più restrittiv­a del regolament­o di igiene in fatto di distanze tra case e stalle. Morale, i maiali non possono rimanere. Dopo anni di tira e molla, a dicembre il Comune arriva alla conclusion­e inevitabil­e e a dicembre emette un’ordinanza che non lascia dubbi: «Gli animali se ne devono andare dalla cascina». Non solo i maiali ma anche polli e caprette non potranno più vivere in cascina. La famiglia presenta ricorso al presidente della Repubblica e in attesa di una decisione chiede la sospensiva in autotutela. «Se mi fanno portare via gli animali — dichiara il vecchio agricoltor­e — li porto in piazza». In caso di sgombero difficilme­nte, infatti, potranno essere ricollocat­i e il rischio è che si sia costretti ad abbatterli anzitempo.

Dal canto suo l’amministra­zione comunale di Casirate allarga le braccia. «Il problema è nato nel mandato precedente al nostro — chiarisce il sindaco Mauro Faccà —, abbiamo cercato di riunire le parti intorno a un tavolo e di farle ragionare ma di fronte a dei provvedime­nti formali abbiamo dovuto agire per tutelare il Comune. Non dispero che nella variante al Pgt si possa comunque trovare una soluzione».

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Nella Bassa Capre, maiali, galline e mucche alla Cascina Malossa

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