Corriere della Sera (Bergamo)

Rapina, dubbi sui telefonini

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L’assalto al Conad di Zogno con Gianmarco Buonanno tra gli imputati.

Il primo, Luigi Mazzocchi, 49 anni, di Seriate, venne arrestato poche ore dopo la rapina al Conad di Zogno del 31 gennaio scorso. Il secondo, Gianmarco Buonanno, 32 anni, figlio del procurator­e di Brescia Tommaso Buonanno, il giorno successivo si presentò in procura con l’avvocato. Al terzo, Davide Astorre, bresciano, i carabinier­i arrivarono a distanza di un paio di mesi tramite le celle telefonich­e. Un filo rosso, quello dei telefoni, che ha fatto slittare al 3 ottobre la decisione del giudice dell’udienza preliminar­e Marina Cavalleri. Secondo l’avvocato Massimilia­no Piccinelli, per Astorre, è troppo sottile per reggere l’accusa. Il gup ha deciso di sentire i carabinier­i, per approfondi­re le indagini tecniche. A un passo dalla sentenza. Il pm Gianluigi Dettori, l’11 luglio, aveva già chiesto le condanne, in abbreviato: 3 anni per Gianmarco Buonanno che, incensurat­o, si costituì; 8 anni e 6 mesi per gli altri due, con precedenti. Ieri hanno concluso le difese. Per il trentaduen­ne l’avvocato Roberto Bruni, più sulla quantifica­zione della pena che sul fatto, già ammesso. A casa di Mazzocchi (il solo in aula, ieri) vennero trovati i documenti del ragazzo, che quella sera si spostò con la Lancia Y che utilizzava. Mazzocchi stesso (il solo in aula, difeso dall’avvocato Emanuela Sabbi) venne rintraccia­to dalla sua Audi A3 usata per il colpo e ripresa dalle telecamere. In casa aveva ancora le armi e parte del bottino da 12.000 euro. Non incide su questo caso, ma i tre sono anche indagati anche per un colpo a Manerbio: il giovane è sospettato di aver prestato le armi.

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