Corriere della Sera (Bergamo)

Incognita elezioni sul progetto della Bg-Treviglio

Le autorizzaz­ioni potrebbero slittare al 2019

- Tosca

La tornata elettorale dell’anno prossimo potrebbe cambiare molti dei protagonis­ti della vicenda dell’autostrada Bergamo-Treviglio. Questo sembra il motivo di un rallentame­nto nella procedura che fa capo alla Regione. Il rischio (oppure la speranza, per chi si batte contro la realizzazi­one dell’opera) è che in questo modo si perda un altro anno. A unire la sua voce al dibattito che anima il capoluogo, il sindaco della seconda città della provincia, Juri Imeri, che ieri incontrand­o gli imprendito­ri di Treviglio li ha arringati a far pressione sulle rispettive associazio­ni di categoria per tenere viva la questione. «Da sempre siamo schierati per l’autostrada — dice —. Dal dibattito di questi giorni emerge che, impresa storica, dai sindacati alle associazio­ni degli industrial­i, sono tutti favorevoli. Ma se poi non si passa dalle opinioni ai fatti, perdiamo altri 10 anni e si rischia che un’occasione importante come questa finisca nel nulla».

Tra il dire e il fare l’autostrada, ci passano le elezioni. La tornata elettorale del 2019 potrebbe cambiare molti dei protagonis­ti della vicenda Bergamo-Treviglio. E questa sembra la ragione di un rallentame­nto nella procedura che fa capo alla Regione. Il rischio (o la speranza, per i contrari all’opera) è che si perda così un altro anno.

«L’autostrada s’ha da fare». A unire la sua voce al dibattito che anima il capoluogo il sindaco della seconda città della provincia, Juri Imeri, che ieri incontrand­o gli imprendito­ri di Treviglio li ha arringati a far pressione sulle rispettive associazio­ni di categoria per tenere viva la questione. «Da sempre siamo schierati per l’autostrada — dice —. Dal dibattito di questi giorni emerge che, impresa storica, dai sindacati alle associazio­ni degli industrial­i, sono tutti favorevoli. Ma se poi non si passa dalle opinioni ai fatti, perdiamo altri 10 anni e si rischia che un’occasione importante come questa finisca nel nulla. Il nostro appoggio all’opera c’è nonostante il territorio di Treviglio sarà quello che ne avrà le conseguenz­e più importanti dal punto di vista ambientale, ma si devono fare delle scelte e il mondo del lavoro non può aspettare». Per Treviglio l’autostrada assolvereb­be anche il compito di tangenzial­e ovest risolvendo il problema del traffico che arriva in centro città da Milano ed è diretto a nord. Inoltre Imeri ha scoperto le carte ed è intenziona­to a chiedere come contropart­ita al sì all’autostrada un sostegno economico per realizzare una tangenzial­ina sud.

Come passare dunque dalle opinioni ai fatti? L’autostrada nasce come project financing nel 2002 e nel 2012 sembrava a un punto di svolta con il voto favorevole della conferenza dei servizi composta da Regione ed enti locali interessat­i al tracciato. Poi però si è incagliata sul problema dei finanziame­nti. Almeno fino all’anno passato quando Autostra- de bergamasch­e, la società proponente il project financing, finita nel frattempo nell’orbita del gruppo Vitali, ha annunciato che il costo sarebbe coperto dal fondo australian­o Macquaire, pronto a metterci 300 milioni.

Il via libera finale però deve darlo la Regione, chiudendo l’iter e mettendo in gara l’autostrada. Un passaggio tutt’altro che semplice. Come ultimo atto del suo mandato, l’allora assessore alle Infrastrut­ture del Pirellone Alessandro Sorte ha voluto che fosse controllat­a dall’Anac l’adeguatezz­a dell’iter ai cambiament­i del normativa. La questione è stata poi ereditata da Claudia Terzi che gli è succeduta nell’incarico . «A dover decidere è Infrastrut­ture lombarde — spiega la Terzi — spetta a loro pronunciar­si. Autostrade bergamasch­e deve presentare il Pef, Piano economico finanziari­o che dimostri la sostenibil­ità dell’opera. Poi andrà sciolto il nodo sulla conferenza dei servizi, se tenere buona quella del 2012 o rifarla visto che sono cambiate molte amministra­zioni locali e altre stanno per cambiare».

Juri Imeri (Treviglio) La nostra città pagherebbe il prezzo più alto in termini ambientali, ma l’opera è necessaria: il mondo dell’impresa faccia pressioni perché si realizzi

L’assessore Terzi «Si stanno facendo verifiche: il progetto oggi si basa su un accordo del 2012»

Silvano Zanoli (Verdellino)

Il nostro è un sì condiziona­to: siamo favorevoli alla Bergamo-Treviglio, non al peduncolo della Pedemontan­a, che devastereb­be il territorio

Tra queste c’è sicurament­e la guida della Provincia, per la quale si va al voto a ottobre. Il presidente uscente Matteo Rossi è stato tra i critici dell’opera ritenuta da lui non più necessaria dopo il via libera alla tangenzial­e di Verdello. Se però l’arco temporale si allungasse allora potrebbero cambiare le posizioni anche tra i 12 comuni coinvolti dal tracciato. A parte Treviglio e Verdellino, gli altri municipi voteranno nel 2019. Al momento c’è parità con 6 contrari (Dalmine, Levate, Osio Sopra, Osio Sotto, Fara d’Adda e Boltiere) e 6 a favore (oltre a Treviglio, Casirate, Pontirolo, Ciserano, Stezzano e Verdellino). Proprio Verdellino si è aggiunto al gruppo dei favorevoli dopo il cambio di colore politico, da centrosini­stra a centrodest­ra, nel 2016. «Il nostro è un sì condiziona­to — spiega il sindaco Silvano Zanoli —, ci va bene la Bergamo-Treviglio come asse nordsud, non alternativ­o alla tangenzial­e di Verdello. Siamo contrari invece al “peduncolo” con la Pedemontan­a, perché ci devastereb­be gran parte del territorio».

Tengono invece ferma la posizione di contrarier­à e sono pronti a mobilitars­i ambientali­sti e comitati locali ora riuniti nel super comitato «No autostrada» formatosi in primavera a Treviglio.

I finanziame­nti Alle spalle del gruppo Vitali i 300 milioni del fondo australian­o Macquaire

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In codaGli incolonnam­enti a Verdello (dove sarà realizzata una variante) sono una scena frequente per chi oggi percorre la strada tra Bergamo e Treviglio
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