No a Gafforelli da Lega e FI
Incontro fra i due partiti, verso l’accordo sul programma ma non ancora sul candidato presidente Deluso il sindaco di Calcinate: «Se fosse vero potrei anche decidere di ritirarmi. Ma ci spero ancora»
Elezioni provinciali, no di FI e Lega alla proposta «civica» di Gafforelli.
Sì all’alleanza per la Provincia ma poi per le elezioni vediamo, e sì anche all’appoggio delle liste civiche ma no a quella di Gianfranco Gafforelli. Nell'ora abbondante di incontro nella sede leghista, le delegazioni di Forza Italia e Lega non hanno ancora deciso chi sarà il candidato presidente della Provincia ma hanno piantato alcuni paletti attorno ai temi su cui discutere.
La Lega si è presentata in forze: oltre al commissario provinciale Enrico Sonzogni e al responsabile degli enti locali Corrado Centurelli c’erano sei membri del direttivo (uno di Bergamo, uno di Seriate, due dalla Val Brembana e due dalla Val Seriana) mentre per Forza Italia c’era il coordinatore provinciale Paolo Franco e il vicepresidente provinciale uscente Jonathan Lobati. La scelta leghista è stata dettata dalla volontà di fare scelte condivise, esponendosi però al rischio di complicare le cose. Lo si è visto quando uno dei membri della delegazione se n’è uscito con l’idea di fare una lista unica fra i due partiti, attirandosi un boato di dissenso bipartisan.
Sarà sicuramente unico il candidato presidente ma se n’è parlato a malapena. La Lega è ferma all’autocandidatura del sindaco di Sorisole Stefano Vivi, e Forza Italia a tre papabili, tra i pochi disponibili a svolgere un lavoro impegnativo ma non retribuito: Giampiero Caligari (pensionato), Fabio Ferla (lavora in uno studio del centro di Bergamo), e Pietro Orrù (che deve partire ogni volta da Vilminore). Ma entrambi i partiti assicurano che non sarà quello il tema su cui si scontreranno, anche se Forza Italia farà molta più pressione. «Loro non sanno ancora cosa fare per le elezioni comunali 2019, chissà come faranno a decidere sul presidente», malignano i forzisti. E in effetti i leghisti hanno premesso di avere per ora solo «mandato per discutere della Provincia», per le alleanze elettorali si prega di ripassare. Anche se è stato sottolineato che, sulla falsariga dell’ultimo Salvini, «la nostra casa è il centrodestra». Quindi sì all’alleanza, e sì deciso su alcuni argomenti. Per esempio l’autostrada Bergamo-Treviglio. O la necessità di rivedere il portale VisitBergamo, perché «il turismo — dicono — è stato gestito molto male dal consigliere delegato» (che, casualmente, è Giorgio Gori).
No e poi no a qualsiasi for- di trattativa con il Pd. Si può anche aprire a sindaci di area civica ma porte chiuse allo schieramento per l’appunto di tipo civico coagulatosi attorno al sindaco di Calcinate Gianfranco Gafforelli, ritenuto «troppo vicino a certi schieramenti ormai fuori dai giochi» (vedi Ncd). E poi, precisa Forza Italia, «non ci ha mai nemmeno contattato». «Il loro no mi dispiacerebbe molto, anche perché avevo avuto riscontri positivi da sindaci del centrodestra — dice Gafforelli —. Per ora Lega e FI non mi hanno detto niente e ci spero ancora: la mia idea è di fare una Provincia dei Comuni e non dei partiti. Ma se le cose fossero davvero così dovrei fare una riflessione e capire se andare avanti o ritirarmi. Certo, potrebbero cambiare idea dopo il voto».
Le Lega presenterà una lista di sedici nomi, Forza Italia non ha ancora deciso. I rispettivi direttivi si riuniranno all’inizio della prossima settimana, e poi bisognerà raccogliere entro il 10 ottobre le 200 firme necessarie alla presentazione delle liste.