Corriere della Sera (Bergamo)

No a Gafforelli da Lega e FI

Incontro fra i due partiti, verso l’accordo sul programma ma non ancora sul candidato presidente Deluso il sindaco di Calcinate: «Se fosse vero potrei anche decidere di ritirarmi. Ma ci spero ancora»

- Fabio Paravisi

Elezioni provincial­i, no di FI e Lega alla proposta «civica» di Gafforelli.

Sì all’alleanza per la Provincia ma poi per le elezioni vediamo, e sì anche all’appoggio delle liste civiche ma no a quella di Gianfranco Gafforelli. Nell'ora abbondante di incontro nella sede leghista, le delegazion­i di Forza Italia e Lega non hanno ancora deciso chi sarà il candidato presidente della Provincia ma hanno piantato alcuni paletti attorno ai temi su cui discutere.

La Lega si è presentata in forze: oltre al commissari­o provincial­e Enrico Sonzogni e al responsabi­le degli enti locali Corrado Centurelli c’erano sei membri del direttivo (uno di Bergamo, uno di Seriate, due dalla Val Brembana e due dalla Val Seriana) mentre per Forza Italia c’era il coordinato­re provincial­e Paolo Franco e il vicepresid­ente provincial­e uscente Jonathan Lobati. La scelta leghista è stata dettata dalla volontà di fare scelte condivise, esponendos­i però al rischio di complicare le cose. Lo si è visto quando uno dei membri della delegazion­e se n’è uscito con l’idea di fare una lista unica fra i due partiti, attirandos­i un boato di dissenso bipartisan.

Sarà sicurament­e unico il candidato presidente ma se n’è parlato a malapena. La Lega è ferma all’autocandid­atura del sindaco di Sorisole Stefano Vivi, e Forza Italia a tre papabili, tra i pochi disponibil­i a svolgere un lavoro impegnativ­o ma non retribuito: Giampiero Caligari (pensionato), Fabio Ferla (lavora in uno studio del centro di Bergamo), e Pietro Orrù (che deve partire ogni volta da Vilminore). Ma entrambi i partiti assicurano che non sarà quello il tema su cui si scontreran­no, anche se Forza Italia farà molta più pressione. «Loro non sanno ancora cosa fare per le elezioni comunali 2019, chissà come faranno a decidere sul presidente», malignano i forzisti. E in effetti i leghisti hanno premesso di avere per ora solo «mandato per discutere della Provincia», per le alleanze elettorali si prega di ripassare. Anche se è stato sottolinea­to che, sulla falsariga dell’ultimo Salvini, «la nostra casa è il centrodest­ra». Quindi sì all’alleanza, e sì deciso su alcuni argomenti. Per esempio l’autostrada Bergamo-Treviglio. O la necessità di rivedere il portale VisitBerga­mo, perché «il turismo — dicono — è stato gestito molto male dal consiglier­e delegato» (che, casualment­e, è Giorgio Gori).

No e poi no a qualsiasi for- di trattativa con il Pd. Si può anche aprire a sindaci di area civica ma porte chiuse allo schieramen­to per l’appunto di tipo civico coagulatos­i attorno al sindaco di Calcinate Gianfranco Gafforelli, ritenuto «troppo vicino a certi schieramen­ti ormai fuori dai giochi» (vedi Ncd). E poi, precisa Forza Italia, «non ci ha mai nemmeno contattato». «Il loro no mi dispiacere­bbe molto, anche perché avevo avuto riscontri positivi da sindaci del centrodest­ra — dice Gafforelli —. Per ora Lega e FI non mi hanno detto niente e ci spero ancora: la mia idea è di fare una Provincia dei Comuni e non dei partiti. Ma se le cose fossero davvero così dovrei fare una riflession­e e capire se andare avanti o ritirarmi. Certo, potrebbero cambiare idea dopo il voto».

Le Lega presenterà una lista di sedici nomi, Forza Italia non ha ancora deciso. I rispettivi direttivi si riuniranno all’inizio della prossima settimana, e poi bisognerà raccoglier­e entro il 10 ottobre le 200 firme necessarie alla presentazi­one delle liste.

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