Corriere della Sera (Bergamo)

Il film su Stefano, con la famiglia Cucchi Ilaria: da Bergamo un grande sostegno

Nei giorni della svolta al processo sulla morte del ragazzo: «Un grazie alla tifoseria atalantina»

- A.D.L.

Lo striscione «Sappiamo chi è Stato» in Curva Nord campeggia da anni, a più riprese. Per non dire addirittur­a da quell’autunno del 2009 in cui Stefano Cucchi morì all’ospedale Pertini di Roma dopo sei giorni di custodia cautelare e di violenze subite, come è emerso giovedì a processo con la deposizion­e di Francesco Tedesco, carabinier­e. E non è un caso, a partire da quello striscione ma non solo, che la famiglia Cucchi abbia scelto anche la provincia di Bergamo per assistere, insieme al pubblico, alla proiezione del film di Alessio Cremonini, con Alessandro Borghi nei panni di Stefano: «Sulla mia pelle». L’appuntamen­to è per stasera alle 20.30 al teatro Serassi di Villa d’Almè, dove ci saranno Giovanni Cucchi e Rita.

«C’è un legame particolar­e con Bergamo — racconta Ilaria —. Le tifoserie organizzat­e ci sono state molto vicino in tutta Italia, ma devo riconoscer­e che quella atalantina l’ha fatto in modo particolar­e, con un sostegno continuo e una presenza costante nella nostra battaglia per la verità». Ma non ci sono solo la Curva Nord e altri gruppi presenti allo stadio, ad affiancare il percorso dei familiari e dell’Associazio­ne Stefano Cucchi, fondata due anni fa: presieduta proprio da Ilaria, ha due vice presidenti. Uno è l’avvocato Fabio Anselmo, l’altra invece è Rossana Noris, 41 anni, di Bergamo. In passato nell’assemblea del Pacì Paciana, all’inizio del 2014 era stata tra le fondatrici dell’associazio­ne Acad, contro gli abusi in divisa. Un impegno che ha poi man mano lasciato per dedicarsi alla realtà ispirata alla vicenda di Stefano Cucchi e al percorso dei suoi familiari: «L’associazio­ne — commenta Ilaria — è nata due anni fa, con l’obiettivo di aiutare e essere di supporto a tutti “gli altri Stefano” che possono esserci: Stefano è morto da ultimo, solo, e il nostro impegno punta a dare un supporto alle persone che rischiano di trovarsi nella sua stessa situazione».

Stasera al Serassi era prevista anche la presenza di Ilaria Cucchi e dell’avvocato Anselmo. Ma non ci saranno. «Un’assenza di cui mi scuso — aggiunge lei — e che dipende dagli ultimi e importanti sviluppi del nuovo processo e dell’inchiesta (tre nuovi indagati in un procedimen­to a parte per aver tentato una serie di depistaggi, ndr), non sempliceme­nte dalla mia volontà. Ringrazio ora chi sarà presente, anzi invito a partecipar­e: ci piace osservare come, a differenza di Stefano, la sua famiglia non è stata mai lasciata sola. E invito a vedere un film che ha restituito una personalit­à a mio fratello: sia chiaro, senza fargli nessuno sconto, con i suoi pregi, i suoi difetti e i suoi problemi, mettendo la verità al centro. È un ritratto che ho trovato reale: un film che partendo da lì, dalla personalit­à di Stefano, racconta come in quei sei giorni di detenzione siano stati violati i diritti di un essere umano».

❞ È un film sulla verità, che racconta anche mio fratello e la sua personalit­à in modo reale, senza fargli sconti Ilaria Cucchi Sorella di Stefano

La proiezione Sulla mia pelle alle 20.30 a Villa d’Almè, con i genitori della vittima

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Sugli schermi Una locandina del film Sulla mia pelle di Alessio Cremonini, da settembre su Netflix
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In tribunale L’avvocato Fabio Anselmo mostra le foto di Stefano Cucchi

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