Corriere della Sera (Bergamo)

Aspiranti chef, la scuola si allarga

Pasticceri­a, cucina con show cooking e sei aule Nuova ala all’Abf: in cinque anni da 3 a 14 classi

- Pietro Tosca

Da un lato il fascino sempre più forte che chef e cuochi esercitano sul grande pubblico. Dall’altro, l’esigenza di un territorio. Fatto sta che l’Abf di Treviglio, la scuola profession­ale per la ristorazio­ne della Provincia, in cinque anni è cresciuta in modo esponenzia­le. «Siamo passati dai 90 alunni in tre classi del primo anno — racconta la direttrice Silvia Spreafico — agli attuali 372 divisi in 14 classi». Una crescita anche «fisica», suggellata ieri da un secondo taglio del nastro: ai locali ristruttur­ati nell’ex Mozzali nel 2013 si è aggiunta una nuova ala.

L’Abf era nata con l’allora presidente della Provincia Ettore Pirovano, che per l’apertura dell’istituto aveva messo a disposizio­ne 700 mila euro. Il nuovo intervento, invece, ha richiesto 2 milioni di euro utilizzati per realizzare e attrezzare una pasticceri­a, una cucina con show cooking, una panetteria, una sala da pranzo e bar, oltre a sei aule. «Questo progetto di ampliament­o — chiarisce Daniele Rota, direttore generale di Abf — ci permetterà di alzare la qualità. L’obiettivo di questa scuola è insegnare un lavoro e il 70% dei nostri studenti a sei mesi dal termine dei corsi trova un’occupazion­e. L’ampliament­o era un progetto fermo che siamo riusciti a rimettere in pista una volta verificato che i finanziame­nti c’erano ancora».

La nuova ala era prevista dal 2014 con il sostegno della Fondazione Bergamasca, per un milione di euro, della Regione, per 500 mila, e della Fondazione Istituti educativi per altri 500 mila euro. Soldi che inizialmen­te erano stati stanziati per realizzare un’altra scuola a Castel Cerreto e solo in un secondo momento deviati su Abf, anche se, in una fase, si era rischiato di perdere i fondi. «L’iter è stato travagliat­o — ammette Carlo Vimercati della Fondazione Bergamasca —, ma grazie all’intelligen­za delle amministra­zioni che si sono susseguite in Via Tasso siamo riusciti a vedere un’opera realizzata». A sottolinea­re il ruolo strategico dell’indirizzo alberghier­o nella Bassa il presidente della Provincia Matteo Rossi: «I corsi di questa scuola hanno un valore aggiunto su questo territorio — afferma Rossi —, in questi anni abbiamo provato a rilanciare su tutta la filiera dell’enogastron­omia per creare una cultura sulla tipicità dei nostri prodotti e dare forza nell’esportazio­ne». Dopo i saluti del sindaco Juri Imeri, dell’assessore regionale alle Infrastrut­ture Claudia Terzi, la parola è passata a un ospite d’eccezione, lo chef italoameri­cano Bruno Serato, che il 22 ottobre terrà una lezione agli studenti dell’Abf e dell’Istituto Zenale Butinone. Serato ha raccontato come dalla cucina di un ristorante possa partire anche un grande progetto di solidariet­à. Nel suo locale dal 2005 ha iniziato a preparare piatti di spaghetti per bambini indigenti e ora ne serve 4 mila al giorno.

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Cerimonia Da sinistra: Terzi, Imeri, lo chef Serato e Rossi

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