L’Aci per i 90 anni (+1) si regala concerto e utile
Senza soluzione di continuità, quello che si presenta per illustrare le celebrazioni del novantesimo anniversario dell’Aci Bergamo è il «solito» Valerio Bettoni, vulcanico, proattivo e propositivo.«L’è semper lù»; dalla presidenza della Provincia di Bergamo, al Coni («sapete che ho lo sport nel sangue, ma se lì, come in altri organi, la politica mette dei personaggi di un certo tipo che distruggono tutto…»), fino ad arrivare all’ultimo testimone presidenziale raccolto un paio di anni fa di un Aci orobico disastratissimo. Che, però, si sta risollevando e i festeggiamenti per il novantesimo (sarebbe già il novantunesimo «ma lo scorso anno non avevamo risorse sufficienti», afferma il presidente) indicano che il vento è cambiato. I debiti pregressi con la sede centrale restano, (un milione 400 mila euro con un piano di rientro annuale spalmato nel tempo) ma il bilancio sorride: a fronte di 22.600 iscritti, l’Aci bergamasco (secondo in Lombardia per dimensione e settimo in Italia) chiude previsionalmente il 2018 con un attivo tra gli 80 e i 100 mila euro, e proietta prudenzialmente il 2019 ad un utile di 65 mila euro. Quello che più conta è che, al netto delle quote sociali, i ricavi possono contare su un incremento del 30% alla voce servizi e questo precisa con malcelato orgoglio il direttore, Giuseppe Pianura «in controtendenza rispetto a quanto avviene in molti altri Aci italiani». «Sappiamo delle difficoltà con cui si muovono i bergamaschi, ogni giorno circolano 900 mila veicoli — gli fa eco Bettoni — e abbiamo avviato uno studio dedicato al problema della mobilità con un’apposita commissione interna di cui è presidente Felice Sonzogni». I festeggiamenti cominceranno con il concertone Aci Music il 5 novembre al PalaCreberg (ingresso libero, consigliabile registrarsi sul sito), con molte iniziative in rampa di lancio, tra cui una Fiera dei Motori in calendario per l’anno prossimo.