Piano opere pubbliche Il budget è dimezzato
Altro che libro dei sogni, il nuovo Piano triennale delle opere pubbliche appena varato dalla giunta di Monza non consente illusioni. Se solo fino a qualche anno fa lo stanziamento complessivo superava di norma i 100 milioni di euro, il nuovo documento si ferma a 40 e fra i progetti inseriti non compaiono grandi opere pubbliche, ma interventi di manutenzione su strade ed edifici pubblici. «Questo è il nostro primo vero Piano — spiega il sindaco, Dario Allevi —. Abbiamo stilato gli interventi da effettuare sulla base delle entrate certe». Gli ambiti d’azione principali sono il settore Mobilità e il settore Manutenzione. Sul primo la somma stanziata per garantire manutenzione alle strade, alle piste ciclabili e ai marciapiedi è di poco superiore ai sette milioni di euro per il 2019. Sempre nel 2019 sono stati poi stanziati 500 mila euro per la realizzazione del nuovo ponte di via Colombo, chiuso a metà settembre perché pericolante, mentre per il 2020 è stato inserito un milione e mezzo per la fermata ferroviaria Monza Est. Sul fronte Progettazioni e Manutenzioni, vale a dire l’ambito relativo alle opere di recupero degli edifici pubblici, lo stanziamento è di quasi 25 milioni di euro. Fra gli interventi più importanti compaiono quasi due milioni di euro per il rifacimento della copertura del Nanni Valentini, il liceo artistico di Villa Reale, e oltre 300 mila euro per la rimozione dell’eterrnit dal palazzetto Forti e Liberi. «È un piano ispirato alla concretezza — aggiunge il vicesindaco, Simone Villa —. Contiamo di arrivare a una percentuale di realizzazione del 100%». Il Piano, che prevede anche un milione mezzo per la sistemazione della Biblioteca civica, è però criticato dall’opposizione. «Capisco che l’amministrazione abbia meno risorse — replica Egidio Riva, capogruppo Pd —, ma questa giunta dovrebbe darsi a una mossa e far partire quei cantieri già finanziati dalla precedente come la riqualificazione del Nanni Valentini e la fermata ferroviaria Monza Est. Il sindaco aveva promesso la costruzione di un nuovo teatro, ma si è rimangiato la parola».