Corriere della Sera (Bergamo)

Muore dopo la nascita, il padre denuncia

Bimba nata all’ospedale di Ponte deceduta poco dopo. Il pm apre un fascicolo

- Di Fabio Paravisi

Èdurata solo pochi minuti la vita della piccola Aurora. La bimba è morta subito dopo il parto, avvenuto dopo sette ore di travaglio (e una settimana dopo il termine della gravidanza) al Policlinic­o di Ponte San Pietro. I suoi genitori, una giovane coppia di Brembate, hanno presentato denuncia per capire se ci sono responsabi­lità del personale del reparto. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.

L’avrebbero chiamata Aurora. La mamma aveva messo la foto di due scarpette rosa come profilo di Facebook, il padre pubblicava foto di pigiamini e il nome della figlia scritto sulla spiaggia. Invece la vita di Aurora è durata pochi minuti, giusto il tempo di vedere la luce abbagliant­e della sala parto. E ora la sua storia è riassunta nella denuncia presentata dai genitori, che vogliono sapere se qualcuno che doveva aiutarla a nascere ha sbagliato e se la piccola poteva essere salvata. I genitori di Aurora sono Lara Bosisio, 29 anni, di Brembate, figlia di un ex consiglier­e comunale, e Luigi Ferrari, 22 anni, operaio, nato a Calcinate ma che è sempre vissuto a Ciserano prima di andare a vivere con la moglie in via Fratelli Calvi a Brembate.

La gravidanza della primogenit­a della coppia si era svolta senza problemi e secondo i calcoli il termine sarebbe dovuto essere il 14 novembre. Raggiunta la data, Lara aspetta ancora qualche giorno, e visto che nulla succede, sabato 17 va a farsi visitare all’Ostetricia del Policlinic­o di Ponte San Pietro, dove avrebbe dovuto partorire. La donna viene sottoposta a un controllo e il medico conclude che la gravidanza procede senza problemi. Viene comunque fissato un appuntamen­to per martedì 20. Proprio quella mattina si rompono le acque, e la coppia si presenta al Policlinic­o. Lara viene ricoverata e alle 14 inizia il travaglio. Come racconta poi Luigi Ferrari ai carabinier­i di Ponte San Pietro (sua moglie, infatti, è tuttora ricoverata) nel corso delle ore il dolore delle contrazion­i continua ad aumentare, alle 16 viene effettuata l’epidurale, alle 18 vengono somministr­ati alla partorient­e ossitocina e antibiotic­i. Le contrazion­i si fanno sempre più frequenti, la dilatazion­e ha le misure giuste ma Aurora non si decide a nascere. Alle 21 i medici decidono di fare ricorso alla ventosa ostetrica, che viene utilizzata quando le contrazion­i dell’utero non sono sufficient­emente forti o la madre non è più in grado di spingere correttame­nte. È in questo modo che alle 21.23 di martedì sera la piccola Aurora nasce. «Era viva, ho visto il battito cardiaco sul monitor», ha raccontato il padre. Quel cuoricino ha però smesso di battere pochi minuti dopo.

Non si sa cosa sia successo in quelle ore e quali siano le cause del decesso: la direzione del Policlinic­o per ora preferisce non pronunciar­si. Ma di fronte alla rabbia e al dolore della coppia, sono proprio i dirigenti dell’ospedale a suggerire di rivolgersi ai carabinier­i. Ieri è stata depositata la denuncia e il pm Giancarlo Mancusi ha aperto un fascicolo, per ora contro ignoti. L’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo. Oggi disporrà l’autopsia, che sarà eseguita al Papa Giovanni e servirà ad accertare le cause della morte, a capire se si sarebbe dovuti intervenir­e in anticipo con qualche forma di induzione al parto, e a comprender­e se il cuore della piccola Aurora avrebbe potuto continuare a battere.

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