Corriere della Sera (Bergamo)

LA SEDUTA INVISIBILE

- Di Simone Bianco

La commission­e Trasparenz­a del Consiglio comunale di Bergamo serve ad approfondi­re vicende interne a Palazzo Frizzoni ed è al centro di un piccolo psicodramm­a. I commissari si sono riuniti ma — beffardo per una commission­e con quel nome — nessuno sa di cosa abbiano parlato. E se qualcuno prova (ci abbiamo provato) a farglielo dire si preoccupan­o, si inalberano e si chiudono nel mutismo. La convocazio­ne era stata pubblicata sul sito del Comune, ma non forniva indicazion­i a parte luogo e ora. Da regolament­o, la seduta che inaugura una nuova sessione della Trasparenz­a si svolge a porte chiuse. Ma il regolament­o non vieta di comunicare l’argomento trattato, tanto più se i consiglier­i votano per proseguire nelle «indagini». E di qualunque cosa si tratti, alla fine dovranno essere pubblicati i verbali delle sedute e una relazione verrà trasmessa al Consiglio. Ma la vicenda in esame deve essere apparsa qualcosa di tanto imbarazzan­te o grave da far escogitare una soluzione sorprenden­te: «Abbiamo fatto un patto di riservatez­za», la risposta di alcuni commissari all’ovvia quanto inevitabil­e richiesta di trasparenz­a. Un patto per mantenere un segreto? Qualcun altro ha l’impression­e di essere tornato all’infanzia? O forse è ingenuo chi pensa che le istituzion­i si reggano su regole scritte? È evidente che qualcosa non funziona. Le cose da fare in Comune sono tante. Magari però, quando c’è un po’ di tempo, qualcuno metta mano al regolament­o della commission­e. Oppure, per trasparenz­a, sarebbe bene cambiarle nome.

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