«Turbativa» I veleni sui dinosauri
Dinosauri, una mostra di successo. Ma l’evento è stato finanziato, con 300 mila euro, senza gara d’appalto: la Procura indaga per turbativa. In Comune la determina per l’affidamento dell’incarico a un’azienda veneta, fu firmata da un dirigente mentre il diretto responsabile era assente per malattia.
Dietro gli sguardi estasiati dei bambini (e talvolta pure di papà e mamma) alla vista di un velociraptor o un t-rex di dimensioni reali, esiste anche una spesa. E talvolta dietro le spese ci sono delle scelte, magari anche delle discussioni accese, soprattutto se a dover sborsare una cifra non indifferente non è un’azienda privata ma un ente pubblico. Così è successo a Palazzo Frizzoni: valutazioni non facilissime e immediate, nessuna gara d’appalto e curiose assenze e presenze negli uffici quando serviva una firma, hanno fatto da sfondo alla mostra «Noi abbiamo 100 anni, loro molti di più – Dinosauri al museo», per il centenario del Museo Civico di Scienze naturali, il Caffi. Non c’è bisogno di ricordare, sono ancora in città: 48 riproduzioni esposte dentro il museo, altre quattro tra la stazione, i giardini di piazza Matteotti lato Donizetti, piazza Cittadella e l’ospedale Papa Giovanni.
Il percorso per arrivarci, però, è stato un pochino turbolento, dal momento in cui la delibera della giunta comu- nale del 27 novembre 2017 viene inoltrata agli uffici competenti, con indicazioni già precise per una mostra di dinosauri.
Indagini di mercato e altre valutazioni portano dirigenti e funzionari a individuare la società Geo Model di Quarto d’Altino (Venezia), come azienda che aveva tutta l’esperienza e la specializzazione in modelli tridimensionali di animali preistorici, quindi adatta per l’obiettivo della giunta. La gara d’appalto non si fa: l’8 febbraio il dirigente comunale Massimo Chizzolini, coordinatore di tutta l’area Servizi al cittadino (che include anche la direzione Cultura), firma la determina per l’affidamento diretto alla Geo Model. Spesa di 207 mila euro più altri eventuali 93 mila come premio di risultato, nel caso in cui la mostra andasse bene. La scelta di non fare il bando pubblico è giustificata dalla determina di Chizzolini con caratteristiche di unicità: l’azienda è «la sola — senza mezzi termini secondo l’atto del Comune — ad avvalersi di ricercatori con al proprio attivo numerose pubblicazioni. È l’unica ad avere la disponibilità delle ricostruzioni di alcuni esemplari (che vengono citati con nome scientifico, dettagliatamente, ndr)».
La determina per l’affidamento diretto non era, però, una strada così scontata. Anzi, è emerso solo in questi giorni che il pubblico ministero Giancarlo Mancusi ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di turbativa d’asta, che il codice penale prevede anche se una gara non c’è stata, perché «impedita». In piazza Dante è stato anche ascoltato come persona informata sui fatti il responsabile dei musei, Marco Valle. Ma soprattutto sarebbe arrivata una segnalazione sul periodo precedente la determina dell’8 febbraio. C’era un confronto in corso, nell’area Cultura di Palazzo Frizzoni, quasi due correnti sembra, tra chi puntava sulla necessità di una gara d’appalto e chi invece la escludeva. E pare che della prima «corrente», pro gara d’appalto, facesse parte il dirigente direttamente competente sulla partita, a capo della direzione Cultura, Giovanni Cappelluzzo. Tanto che all’attenzione del pm è finita una circostanza particolare: Massimo Chizzolini ha firmato la determina mentre Cappelluzzo era assente, pochi giorni, per malattia.
L’inchiesta darà le sue risposte, l’archiviazione non è esclusa: la Geo Model vanterebbe davvero caratteristiche uniche. Intanto, la mostra è un successo: in scadenza a metà ottobre, è stata prorogata fino a gennaio, con una
La coincidenza L’atto firmato quando il dirigente competente era assente dall’ufficio per malattia
spesa aggiuntiva di 25 mila euro per l’azienda veneta, che si sarebbe anche già garantita il premio di 93 mila euro grazie agli accessi al museo.
Coincidenza postuma, gli uffici di Palazzo Frizzoni sono stati riorganizzati, dal 1° ottobre: musei e Biblioteca Mai passano direttamente in capo ai Servizi al cittadino. Da Cappelluzzo a Chizzolini.