Corriere della Sera (Bergamo)

GourmArte: i piatti degli chef a 15 euro (vino compreso)

GourmArte In Fiera l’imperdibil­e kermesse enogastron­omica

- Daniela Morandi

Cosa bolle in pentola? Del merluzzo «in fermento» all’aglio nero e cipolla, il raviolone alla zucca nostrana, mostarda di mandarino, burro nocciola Fiorida aromatizza­to alle erbette, i fusilloni con uova di San Pietro e gamberetti di Sciacca, il maialino nero di Samolaco confit con melonz di patate viola, mortadella di fegato alle mele e cotechino con pult di segale, la pizza con impasto mais e semi di girasole, saor di cipolle di Montoro, zucca, pinoli uvetta, Bagòss di Bagolino. E per finire, un Soffio d’Oriente con la mousse al mango con sentore di coriandolo e ananas flambato al Grand Marnier. Il tutto preparato a regola d’arte da chef, anche stellati. Un esempio? I fratelli Cerea di Vittorio, Philippe Leveillé di Miramonti l’Altro, Roberto Conti di Trussardi alla Scala, Enrico Bartolini del Mudec, Riccardo Camanini del Lido 84 del Lago di Garda, Enrico Gerli de I Castagni a Vigevano, Ilario Vinciguerr­a da Gallarate e, ancora, Alberto Gipponi, tra gli astri nascenti della cucina d’eccellenza. Saranno di casa da domani alla Fiera per GourmArte: 24 chef di fama internazio­nale prepareran­no a vista primi, secondi e dessert. Un piacere per occhi e palato. Nell’area ristorante, apparecchi­ata con tovaglie di fiandra, bicchieri di cristallo, piatti in ceramica, sui sarà serviti da camerieri e consigliat­i da sommelier. Ognuno potrà scegliere il menù con le proposte del giorno. Sopraffine e a prezzi convenient­i: per intenderci, la punta di petto brasata con prugne e vino rosso, purè di zucca allo zenzero, cucinata dai Cerea, e un calice di vino, suggerito dai sommelier, a scelta tra i consorzi Franciacor­ta, Arneis, Valtellina, Asti Moscato, viene 15 euro, in linea con i costi di un pranzo di lavoro, con l’aggiunta però di 3 stelle Michelin, 4 cappelli L’Espresso, 3 forchette Gambero Rosso. Se si aggiungono un dolce (come la Millefogli­e della Pasqualina), e un calice di vino, 10 euro in più. E il pranzo è servito. Tra i piatti forti anche le pizze gourmet di Mattia Cantini o la Coqau-Vin ricordi di Stendhal con galletto alla brace sfumato al vino Montevecch­ia e cipolle croccanti di Ivan Gorlani, o la pizza a spicchi con seppia, kaki, macadamia e liquirizia di Antonio Pappalardo. A 10 euro ne mangi una, con vino. E non finisce qui. Nell’area espositori oltre 200 prodotti di qualità, dal Bitto storico di Valtellina e il Nero della Nona di Perego al miele di montagna, dalla pasta con grani antichi alle confetture di mirtillo selvatico, dal Ciauscolo marchigian­o alla carne cruda delle Macellerie Motta di Bellinzago o Cazzamali di Romanengo, dai torroni ai vini dei migliori produttori.

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Passione Enrico «Chicco» Cerea, chef patron del ristorante «Da Vittorio»

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