Alla pinacoteca altri 220 mila euro
La Carrara costa, Palazzo Frizzoni stacca un nuovo assegno per 220 mila euro.
Mantenere la Carrara ha un costo. La giunta lo sapeva, quando nel febbraio 2016 stipulò la convenzione che regola i rapporti con la pinacoteca, secondo la quale il Comune versa un contributo di 650 mila euro annui. Ma non immaginava spese impreviste che la porteranno a versare altri 220 mila euro per il 2018.
«Le spese per il riscaldamento, la coibentazione del tetto, a cui si metterà mano l’anno prossimo, la guardiania, le utenze, sono state sottostimate rispetto ai costi reali. Inoltre, quest’anno l’attività museale è stata intensa. Notevoli gli sforzi per la mostra di Raffaello, le Storie di Botticelli e il restauro della Resurrezione del Mantegna, che si riunirà all’altra tavola della Discesa al limbo a Londra e poi a Berlino, notizia riportata dal Wall street Journal», spiega l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti in quarta commissione, per giustificare l’incremento di contributi comunali a favore della Fondazione. Approvato dalla maggioranza. Astenute le minoranze.
All’aumento di risorse pubbliche, attestate a 870 mila euro per il 2018, «corrisponde anche un incremento delle sponsorizzazioni — continua l’assessore — e dello sbigliettamento». Da bilancio 2017 della fondazione, che chiude con un utile di oltre 41 mila euro e una liquidità di oltre 400 mila euro, ammontano a 281.569 euro i proventi delle sponsorizzazioni, grazie al traino di Raffaello.
La sfida adesso è il futuro. A Gianpietro Bonaldi, responsabile operativo dell’ente di gestione, che percepisce una retribuzione fissa tra i 30 e 40 mila euro annui dalla Fondazione, a cui si aggiunge una variabile pari al 15% delle sponsorizzazioni, spetterà un ruolo centrale. «È più facile trovare chi dona lasciti o sovvenziona una mostra temporanea che soci intenzionati a impegnarsi per una pluriennalità», ammette l’assessore Ghisalberti, anticipando la donazione alla Carrara dell’eredità di Amedeo Pieragostini, in arte Mirando Haz. A riprova, il nuovo assetto della Fondazione per il 20182020: al Comune si affianca Fondazione Lombardini, riconfermata dal triennio precedente, che passa da 100 mila euro annui a 40 mila; nuovi ingressi per Metano Nord e Humanitas, che versano 50 mila euro annui ciascuna; riconfermata Rulmeca con 30 mila euro, mentre Fondazione Credito bergamasco scende da 100 mila euro a 25 mila euro annui. Resta Sacbo con 100 mila euro. Contando le uscite di Mia, Italcementi, la fallita Innowatio, si passa da oltre un milione di euro annui versati dai soci a 945 mila euro.