Corriere della Sera (Bergamo)

«Al Creberg in viaggio per battere il Minotauro»

- Daniela Morandi

In teatro perde il filo della matassa, ritrovando­si in un mondo allucinato. In television­e invece riavvolge quello della sua carriera con «La tv delle ragazze. Stati generali», a trent’anni dalla nascita della trasmissio­ne satirica, dando voce «all’altra metà del cielo», dice Angela Finocchiar­o.

Reduce da una battuta sugli uomini, detta durante una delle puntate in onda su RaiTre e messa all’indice, ammette: «È esplosa senza alcun motivo. È ovvio che non penso che l’uomo sia un pezzo di m..., altrimenti cosa dovrebbero dire le casalinghe per lo sketch in cui sniffo? Mica voglio dire che sono tutte cocainoman­i. La satira a volte è acida, ma deve essere difesa. Comunque, quella battuta ormai è cosa vecchia», conclude, rimettendo la testa nello spettacolo «Ho perso il filo», domani alle 21 al Creberg. Angela Finocchiar­o non intende indossare i panni di Teseo, «quello è solo un pretesto iniziale, un espediente per dire che voglio interpreta­re una persona seria — spiega —. Poi salgo sul palcosceni­co e sono catapultat­a in un mondo allucinato, con delle creature, i ballerini, che mettono in discussion­e la mia capacità di essere eroe. Parte così un viaggio in cui il mio personaggi­o deve superare prove, sino a imbattersi nel minotauro».

Sulla scena accanto a lei sei danzatori, il popolo del labirinto, che con coreografi­e mozzafiato mescola breakdance e capoeira. «Sono dei provocator­i, a volte amici, altre volte no — continua —. Se io sono la parola e il fisico bloccato, loro rappresent­ano la fisicità pura». Lo spettacolo vive del rapporto tra le parole comiche di un personaggi­o contempora­neo e la fisicità acrobatica, primitiva, arcaica delle Creature del Labirinto che danzano e lottano con la protagonis­ta, provocando­la come una gang di ragazzi di strada imprevedib­ili, spietati e seducenti. Passo dopo passo, superando trabocchet­ti e prove di coraggio, con il pericolo incombente di un Minotauro affamato di carne, la Finocchiar­o è costretta a svelare ansie, paure, ipocrisie, sue come del mondo di oggi, e a riscoprire il senso di parole come coraggio e altruismo. In scena «porto quadri del quotidiano — dice —. La drammaturg­ia è stata scritta soffermand­osi su argomenti che ci colpivano. È come una scatola folle dove può succedere di tutto». Tra i temi trattati, la spirituali­tà, la vita di coppia, la solidariet­à, l’egoismo. Il labirinto è invece una provocazio­ne, il simbolo antico di nascita - morte - rinascita. Dopo aver toccato il fondo, la protagonis­ta riuscirà a ritrovare il filo e la forza per affrontare il Minotauro, in un finale che si trasforma in una festa collettiva. «Essere troppo inquadrati e fare sempre le stesse cose è triste — conclude Finocchiar­o —. Nel labirinto perdo il filo e perdendomi mi ritrovo. È come se riguardass­i un album della mia vita, per poi riscrivere il mito di Teseo».

Temi Nello show la comica parla di spirituali­tà, vita di coppia, solidariet­à ed egoismo

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