«Al Creberg in viaggio per battere il Minotauro»
In teatro perde il filo della matassa, ritrovandosi in un mondo allucinato. In televisione invece riavvolge quello della sua carriera con «La tv delle ragazze. Stati generali», a trent’anni dalla nascita della trasmissione satirica, dando voce «all’altra metà del cielo», dice Angela Finocchiaro.
Reduce da una battuta sugli uomini, detta durante una delle puntate in onda su RaiTre e messa all’indice, ammette: «È esplosa senza alcun motivo. È ovvio che non penso che l’uomo sia un pezzo di m..., altrimenti cosa dovrebbero dire le casalinghe per lo sketch in cui sniffo? Mica voglio dire che sono tutte cocainomani. La satira a volte è acida, ma deve essere difesa. Comunque, quella battuta ormai è cosa vecchia», conclude, rimettendo la testa nello spettacolo «Ho perso il filo», domani alle 21 al Creberg. Angela Finocchiaro non intende indossare i panni di Teseo, «quello è solo un pretesto iniziale, un espediente per dire che voglio interpretare una persona seria — spiega —. Poi salgo sul palcoscenico e sono catapultata in un mondo allucinato, con delle creature, i ballerini, che mettono in discussione la mia capacità di essere eroe. Parte così un viaggio in cui il mio personaggio deve superare prove, sino a imbattersi nel minotauro».
Sulla scena accanto a lei sei danzatori, il popolo del labirinto, che con coreografie mozzafiato mescola breakdance e capoeira. «Sono dei provocatori, a volte amici, altre volte no — continua —. Se io sono la parola e il fisico bloccato, loro rappresentano la fisicità pura». Lo spettacolo vive del rapporto tra le parole comiche di un personaggio contemporaneo e la fisicità acrobatica, primitiva, arcaica delle Creature del Labirinto che danzano e lottano con la protagonista, provocandola come una gang di ragazzi di strada imprevedibili, spietati e seducenti. Passo dopo passo, superando trabocchetti e prove di coraggio, con il pericolo incombente di un Minotauro affamato di carne, la Finocchiaro è costretta a svelare ansie, paure, ipocrisie, sue come del mondo di oggi, e a riscoprire il senso di parole come coraggio e altruismo. In scena «porto quadri del quotidiano — dice —. La drammaturgia è stata scritta soffermandosi su argomenti che ci colpivano. È come una scatola folle dove può succedere di tutto». Tra i temi trattati, la spiritualità, la vita di coppia, la solidarietà, l’egoismo. Il labirinto è invece una provocazione, il simbolo antico di nascita - morte - rinascita. Dopo aver toccato il fondo, la protagonista riuscirà a ritrovare il filo e la forza per affrontare il Minotauro, in un finale che si trasforma in una festa collettiva. «Essere troppo inquadrati e fare sempre le stesse cose è triste — conclude Finocchiaro —. Nel labirinto perdo il filo e perdendomi mi ritrovo. È come se riguardassi un album della mia vita, per poi riscrivere il mito di Teseo».
Temi Nello show la comica parla di spiritualità, vita di coppia, solidarietà ed egoismo