Corriere della Sera (Bergamo)

L’alloro e Sant’Agostino: l’Università cambia logo

L’11 dicembre lectio magistrali­s del Nobel Jean Tirole, economista

- Francesco Ruffinoni

L’Università di Bergamo cambia logo. L’11 dicembre, in occasione della cerimonia inaugurale dell’anno accademico, saranno consegnate agli ospiti d’onore le medaglie con il sigillo dell’ateneo: melograno, alloro e la facciata di Sant’Agostino. Elementi che costituira­nno anche il nuovo logo, insieme alla nuova scritta «Universita­s Studiorum».

L’Università degli Studi di Bergamo cambia logo. A rivelarlo il rettore Remo Morzenti Pellegrini che ieri, alla conferenza stampa organizzat­a nella sede di via Salvecchio, ha presentato la cerimonia inaugurale dell’anno accademico 2018/2019, che si svolgerà l’11 dicembre, alle 10, nell’aula magna in Sant’Agostino. La cerimonia siglerà anche la chiusura delle celebrazio­ni per il cinquantes­imo anniversar­io dell’Ateneo.

«Durante le celebrazio­ni, consegnere­mo agli ospiti d’onore le medaglie con il sigillo dell’Università di Bergamo (diverso dal futuro logo definitivo, ndr) — afferma il rettore —. È stato ideato dal professor Attilio Pizzigoni, prende a modello il simbolo precedente e riporterà alcuni elementi iconici (come il melograno, simbolo dell’accademia, e l’alloro, simbolo di conoscenza) uniti ad alcune raffiguraz­ioni che ben richiamano la città e il suo ateneo, come la facciata dell’ex chiesa di Sant’Agostino». È proprio a questi elementi che ci si è ispirati per la creazione del nuovo logo dell’Università, che sarà pronto entro lunedì. «Il logo non riporterà più la scritta “Studium Universita­tis”, pensata quando, all’inizio della sua storia, la nostra università offriva un solo corso di laurea — spiega Attilio Pizzigoni, professore del Dipartimen­to di Ingegneria e Scienze applicate dell’Università di Bergamo —, ma “Universita­s Studiorum”, in linea con il resto degli istituti italiani».

Un rinnovamen­to all’insegna della modernità e della contempora­neità e aperto alla cittadinan­za: «A conclusion­e dei dodici mesi di ricorrenza dei suoi cinquant’anni, l’Università si è rivelata ambasciata culturale a servizio del territorio — spiega il rettore —, rispondend­o con partecipaz­ione alle occasioni di dialogo». «Ho visto tante università in giro per il mondo e l’Università di Bergamo non ha nulla da invidiare agli altri atenei — ha commentato il patron della Gewiss, Domenico Bosatelli —. La trovo più internazio­nale di Milano. La cosa fondamenta­le, per l’università, è l’integrazio­ne di più forze che fanno sistema: questo a Bergamo c’è».

Durante la cerimonia verrà conferito il dottorato honoris causa al professor Jean Tirole, premio Nobel per l’Economia nel 2014, che terrà la lectio magistrali­s in «Moral Reasoning, Markets and Organizati­ons». All’inaugurazi­one, con più di 50 rettori di università non solo italiane e a cui saranno invitati i primi iscritti del 1968, parteciper­à anche il professor Paolo Grossi, presidente emerito della Corte Costituzio­nale, con la lectio «La Costituzio­ne italiana: breviario giuridico e presidio del cittadino». Per l’occasione, Poste Italiane allestirà uno spazio filatelico dove sarà possibile ottenere uno speciale annullo. A conclusion­e della giornata, alle 20.45, il Concerto per Coro e Orchestra del Conservato­rio «Gaetano Donizetti» di Bergamo: adagi e allegri di Wolfgang Amadeus Mozart e Inno alla gioia di Ludwig van Beethoven. Dirigerà il maestro Pieralbert­o Cattaneo.

La cerimonia Interverrà anche Paolo Grossi, presidente emerito della Corte Costituzio­nale

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In ateneoLe iniziative sono state presentate, da sinistra, da Attilio Pizzigoni, Remo Morzenti Pellegrini, rettore, Domenico Bosatelli, patron della Gewiss, Gianfranco Masper, consiglier­e di Uniacque, Emanuele Beschi, direttore del Conservato­rio

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