La prima di Valtorta: 1.200 sciatori
Ieri 1.200 presenze ai Piani di Bobbio. Venerdì partono Foppolo e il Pora
Il termometro finora ha aiutato poco. Per la neve non fa abbastanza freddo, le piccole stazioni difficilmente partiranno all’Immacolata. La stagione delle sci inizia solo con le «grandi». Ieri ai Piani di Bobbio le prime discese con 1.200 presenze. Seguiranno, da venerdì, Foppolo-Carona e il Monte Pora. Probabile rinvio per Colere.
Basta pensare al proprio armadio per capire come inizia questa stagione dello sci. Non solo senza neve. Il dramma è che finora è mancato freddo. Con il termometro contrario persino il più potente dei cannoni diventa innocuo e chi ci rimette sono soprattutto le piccole stazioni, in forse per il weekend del debutto, quello dell’Immacolata. A Valtorta, anche se parzialmente, gli impianti girano da ieri. Il 7 dicembre partono Foppolo-Carona e il Monte Pora. Per tutti gli altri il rinvio è quasi certo.
«Bilancio positivo»
Con 1.200 sciatori al primo valzer dei tornelli Massimo Fossati è soddisfatto. Gestisce la Imprese turistiche barzesi, la società del comprensorio di Valtorta-Piani di Bobbio. Sul versante della Val Brembana gli impianti al momento servono solo per salire ai Piani, «non siamo riusciti a completare la pista fino a Valtorta — spiega Fossati —, mentre in alto è chiusa la Orscellera. Tuttavia per essere il primo giorno l’affluenza è stata buona». Al lavoro ci sono cento macchine, fra lance e cannoni. «Siamo riusciti a partire perché abbiamo fatto investimenti pesanti sulla capacità di produrre neve — prosegue Fossati —. In tre giorni siamo riusciti a innevare quasi tutto. Abbiamo aumentato tantissimo la portata dell’acqua per sfruttare al massimo le finestre di freddo, sempre più corte». Finché non saranno disponibili anche le piste verso Valtorta, saranno applicate le tariffe dei feriali anche nei weekend. Si scia tutti i giorni.
Cannoni ovunque
Si spara a pieno regime, con 72 cannoni su tutte le piste, Conca Nevosa compresa, anche a Foppolo e Carona. Il primo round è assicurato per il giorno di Sant’Ambrogio. La gran parte degli impianti è in attesa di un nuovo proprietario nell’ambito del fallimento della Brembo Super Ski (prossima asta il 29 gennaio). Ma lo sci è garantito con la possibilità di un unico giornaliero o di ticket separati per Foppolo e Carona, oltre a tariffe ridotte in settimana. La stazione sarà aperta continuativamente dal 22 dicembre, 700 gli stagionali venduti finora.
Pora tecnologico
«Stiamo continuando la campagna neve, ci servono ancora un paio di giorni di freddo». In Val Seriana è il comprensorio Pora-Presolana, con il presidente di Irta Lorenzo Pasinetti, ad aprire le danze, venerdì, con le piste Termen e Valzelli. In forse, la Cima Pora. Pagano i super investimenti. «Abbiamo ultimato il potenziamento dell’impianto di in—. nevamento con torri di raffreddamento — aggiunge Pasinetti —, che ci consentono di sparare già molto bene tra i -2 e i -3». Normalmente serve che il termometro scenda almeno tra i -4 e i -5. Inoltre, è stato ampliato il rifugio Baita Termen con pizzeria e magazzini aggiuntivi e rifatta la scala mobile dal parcheggio alla partenza della seggiovia.
Colere in forse
«Non ci sono ancora le temperature ideali — parla da Colere il direttore Silvio Rossi Non siamo certi di farcela per l’Immacolata, sarà più probabile il weekend successivo». Il nuovo impianto per la neve artificiale, nella parte alta delle piste, è stato predisposto l’estate scorsa ma funzionerà dalla stagione 20192020. «Stiamo innevando la parte bassa — prosegue Rossi —. È arrivato anche il secondo gatto delle nevi «beast» (bestia in inglese, ndr)». Con 7 metri di larghezza per 520 cavalli ( un battipista normale è largo 5,56 metri con un motore di 400 cavalli) «ci permetterà di preparare più velocemente le piste».
Sci o non sci, le stazioni più piccole si stanno organizzando anche solo per permettere alla clientela affezionata di farsi un pranzo in alta quota. È il caso di Valbondione, dove per la cooperativa Nuova Lizzola, dopo quattro inverni da affittuari, è il primo da proprietari. A settembre si sono aggiudicati per 223 mila euro degli impianti e i terreni della Stl fallita. Per il rinnovo delle attrezzature, dato l’investimento più alto del previsto, se ne riparla l’anno prossimo. «Stiamo puntando sull’innevamento della pista Due Baite — spiega Omar Semperboni —. Entro giovedì comunicheremo se sarà possibile aprirla. In ogni caso, funzioneranno le due seggiovie e il rifugio Campel». Sul Mirtillo, finito nel fallimento, ancora nessuna notizia certa di una possibile riapertura, mentre il Due Baite resterà chiuso.
Ci si consola in rifugio
Anche a Piazzatorre e agli Spiazzi di Gromo per inforcare gli sci quasi certamente bisognerà aspettare. Comunque, seggiovie e rifugi ci sono: nel primo caso da venerdì, nell’altro da sabato. A Piazzatorre sono confermati i giovedì sera in rifugio e promozioni da lunedì e venerdì (esclusi i periodi di alta stagione): giornalieri e 10 euro per gli adulti, 8 per i ragazzi fino ai 17 anni. Agli Spiazzi, rifugio e piste a disposizione degli alpinisti il martedì, giovedì e venerdì, dalle 19 alle 23. Il sabato, su prenotazione, servizio gatto-bus per cene in rifugio. Infine, Selvino, per ora in stand-by. «Il nostro obiettivo, entro un paio d’anni, è innevare in 48 ore — dice Simone Grigis —. Certo, un aiuto ce lo deve dare il cielo. Serve il freddo».
Per gli alpinisti Agli Spiazzi di Gromo martedì, giovedì e venerdì piste e rifugio aperti dalle 19 alle 23