Edilizia convenzionata, sei progetti arenati in città
Sono sei i progetti di edilizia convenzionata arenati in città. Il settore ristagna. Per smuoverlo, il Comune renderà più agevole, senza le firme di tutti i condomini, l’equiparazione del reddito massimo d’accesso (75 mila euro lordi a famiglia) per chi ricade nell’ultimo piano di zona, varato nel 2007 e valido fino al 2025. È da questo documento, discusso in commissione a Palazzo Frizzoni, che è emersa la conta dei progetti non andati in porto, dopo una domanda dalla leghista Luisa Pecce. «Avevamo 43 aree — spiega l’assessore all’Edilizia, Francesco Valesini —. Una trentina sono andate a regime, ne sono rimaste fuori 13, di cui buona parte dentro ambiti di trasformazione». Ogni tre anni l’amministrazione aggiorna il programma di attuazione: nel 2014 erano stati inseriti 6 interventi, ma non ne è partito nessuno. Colpa del mercato. Durante la seduta si cita il caso di via Fratelli Bronzetti, in stallo per il fallimento della cooperativa Filca e finito in mano ai liquidatori. I 7 lotti rimanenti del programma non sono ancora stati attivati. In commissione, nessuno vota contro la semplificazione normativa. «I cittadini ci avevano manifestato il paradosso di dover raccogliere tutte le firme per vendere», dice l’assessore. Altrimenti, valevano i criteri regionali, con una soglia diversa per il reddito da lavoro autonomo (45 mila euro) rispetto al dipendente (75 mila). (m.ca.)