Benemerenze, beffe e polemiche
Premiati don Davide Rota, prete degli ultimi, i City Angels e l’imprenditore Silvio Albini, alla memoria Il no a Guadagnino fa arrabbiare le associazioni gay, quelli a De Canio e Valagussa il centrodestra
Il Comune di Bergamo non assegnerà la benemerenza civica al regista Luca Guadagnino, che ha girato a Bergamo alcune scene di Chiamami col tuo nome, film premio Oscar che racconta un amore gay. Non verrà dato il riconoscimento neanche all’ex consigliere comunale del Pdl Enzo De Canio, uomo della destra sociale, scomparso nel 2015.
Due esclusioni, quelle di Guadagnino e di De Canio, che fanno discutere. Tra i premiati con la benemerenza ci sono i City Angels e l’ideatore della Millegradini, Raffaele Scuri. Nell’elenco di chi riceverà la medaglia d’oro (il 21 dicembre, alle 18, al Sociale) ci sono l’imprenditore del tessile Silvio Albini (riconoscimento alla memoria) e don Davide Rota. A proporre Albini, scomparso a gennaio, è stata la senatrice di Forza Italia Alessandra Gallone, che si dice felice per questa scelta. «In un momento particolare per il settore del tessile — spiega la Gallone —, Albini ha saputo mantenere un posto di eccellenza nel mercato mondiale portando il nome di Bergamo in tutto il mondo». Don Davide Rota è invece il prete degli «ultimi», superiore del Patronato San Vincenzo: a volerlo premiare è stato il mondo del centrosinistra, maggioranza compresa. Medaglia d’oro anche all’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia (proposta dai leghisti Luisa Pecce e Alberto
Ribolla) e all’associazione Noesis, che lavora per favorire il dibattito filosofico.
Dieci invece i benemeriti. Il nome di Scuri è stato fatto dal centrosinistra (compreso il sindaco Giorgio Gori) e dagli Amici della Biblioteca Mai, mentre l’idea di premiare i City Angels è venuta al Movimento 5 Stelle. «Siamo contenti — dice il consigliere comunale grillino Fabio Gregorelli — perché si premia un’associazione che presidia il territorio aiutando i più deboli. È un modo per ringraziarli del loro prezioso contributo e costante impegno». Benemerenza anche a Claudio Fortina, fondatore dell’Associazione sportiva Grumellina «per aver intercettato un grande bisogno sociale del quartiere», e all’Associazione e Comitati Genitori degli istituti comprensivi della città. Tra i premiati, anche persone che svolgono volontariato e promozione sociale: Ivan Cortinovis, Isa Taramelli Sartori e Adriana Zavattaro. La benemerenza verrà data anche all’Associazione Rugby Bergamo, ai presidenti dei Centri terza età e all’International Heart School, fondazione intitolata a Lucio Parenzan e a J.W. Kirklin, dedicata al perfezionamento di giovani medici provenienti da paesi in via di sviluppo o svantaggiati.
A fare rumore, però, sono soprattutto i nomi esclusi. «Per quanto ne so — dice il sindaco Gori — la proposta di De Canio non risulta pervenuta». Ma l’ex sindaco Franco Tentorio non ci sta: «La richiesta l’ho protocollata io, in tempo utile, insieme a Gianfranco Ceci e ad Andrea Tremaglia. E anche se ci fosse stato un errore nella presentazione della domanda, è stato protocollato il supporto di Gregorelli alla nostra proposta, bastava quello. Non vorrei ci fosse stato ostruzionismo nei confronti di De Canio».
L’altra polemica riguarda Guadagnino: a proporre il suo nome, persone che fanno parte di associazioni di gay e lesbiche. «Il nome di Guadagnino — dice Gori — è stato valutato con grande attenzione (anche perché si riferiva a un film meraviglioso), ma altre proposte hanno raccolto una più ampia condivisione, forse perché più in sintonia con lo spirito “civico” di questi riconoscimenti». Ad arrabbiarsi è il Comitato Bergamo Pride: «La figura di Guadagnino aveva, secondo noi, tutte le carte in regola per ottenere un riconoscimento. È comunque stata un’occasione in cui tutte le associazioni e realtà lgbt bergamasche hanno collaborato e sostenuto la candidatura. Questo non fa che segnare l’inizio della strada che porterà al pride della prossima primavera e ad altre iniziative condivise». Per il presidente di Arcigay Bergamo Cives, Marco Arlati, «il film di Guadagnino ha anche il merito di aver affrontato un tema molto attuale, cioè il ruolo dei genitori che aiutano i figli nel momento della scoperta e dell’accettazione del proprio orientamento sessuale. Anche per questo siamo molto tristi per questa esclusione».
Tra gli esclusi, Giovanni Valagussa, curatore della Carrara che ha attribuito ad Andrea Mantegna l’opera Resurrezione di Cristo. Il suo nome era stato fatto da Ribolla, ma fuori tempo massimo: è per questo, fa trapelare la giunta, che non è stato preso in considerazione. «Gori e la sua maggioranza — dice il deputato leghista Daniele Belotti — potevano rimediare alla gaffe della Fondazione Accademia Carrara che aveva stabilito un premio di soli 5 mila euro al conservatore e invece da Gori arriva una seconda umiliazione. Se non premi uno che fa parlare di Bergamo e della Carrara tutto il mondo, che ti scopre dalle cantine un capolavoro che vale decine di milioni di euro, allora è bene che Gori, l’assessore Nadia Ghisalberti e la maggioranza chiedano scusa a Valagussa e alla città».