ORIZZONTI SCONFINATI IN VAL GANDINO
Nonostante gli insediamenti della storica valle del tessile, la morfologia della Val Gandino rivela ampie aree montuose, articolate quinte di un teatro custode di narrative alpestri antiche. Da Barzizza, giunti al tornante in località Groaro (880 m), il segnavia 549 invita verso la Tribülina Guazza. L’occhio scruta l’intorno — la sottostante val d’Agro, la ritrosa Valpiana — e i piedi attraversano la val Groaro, poi si impennano sul bel sentiero che un tempo fu la «via diretta» dei pastori in alpeggio tra monte Farno, corna della Guazza, Montagnina. Questo andare è un ritmo profondo che si placa e si diffonde nel grande respiro offerto dal promontorio aggettante sulla val Gandino e l’orizzonte sconfinato. Siamo alla Tribülina Guazza, presso la Croce dei pastori e il bivacco Baroncelli (1250 m), dove la luce si diffonde come un fruscio di vento nell’erba gialla e con curiosità si indugia, si osserva, tra passi lenti e sintonie profonde fatte di silenzio.