Voci dal cuore Solidarietà con i Beatles
Ci sono ancora pochi posti disponibili per ascoltare le «Voci dal cuore» che cantano i successi dei Fab Four, stasera, al Creberg di Bergamo (alle 21, ingresso gratuito). Il concerto di Natale, a scopo benefico, è organizzato dall’Avis.
Sul palco si ritroveranno gli Around the Beatles, ovvero i tre avvocati Piero Pasini, penalista, che è anche il fondatore degli Abbey road, a basso e contrabbasso, e i colleghi civilisti Carlo Ghidotti e Sunny Boy Bart, nome d’arte di Enrico Iorio, entrambi a voce a chitarra, trio già noto come Partners in cryme. La formazione è completata da Robi Zonca, a chitarra e voce, il batterista Marco Sacchitella e il pianista Gianfranco Zibetti. Ospite speciale il coro Gli Harmonici, mentre Fabio Santini terrà il filo conduttore, contestualizzando le canzoni nel periodo storico e svelando rari aneddoti.
La serata propone una carrellata nella carriera del quartetto di Liverpool che segue un ordine cronologico. Si partirà con canzoni dallo stile beat come «A hard day’s night», «She loves you», «Twist and shout», «Yesterday», «If I needed someone» fino ad arrivare al 1966, anno dell’ultimo tour dei baronetti. La seconda parte sarà, infatti, dedicata al periodo sperimentale e della ricerca, in studio di registrazione. «I Beatles avevano introdotto archi, incidevano tracce vocali e suoni al contrario, il loro produttore George Martin lasciò che dessero libero sfogo alla creatività dando alla luce veri capolavori», dice Iorio. Tra i brani di quell’epoca si ricordano «Something», «Hey Jude», «Get back», «The long and winding road», che gli Atb riproporranno insieme a «Golden slumbers», il pezzo più significativo, tratto da «Abbey road», l’ultimo album, pubblicato nel 1969.
«È un esempio di cut and paste, o taglia e incolla, i quattro musicisti non si parlavano già più, ma Martin trovò l’escamotage di far uscire il brano attaccando insieme, sullo stesso nastro, momenti con tonalità e velocità diverse», aggiunge l’avvocato pop. Il sestetto bergamasco non stravolgerà le canzoni, né si presenterà con uno show fotocopia delle esibizioni di Paul, John, George e Ringo, ma ci metterà del suo per farne capire l’evoluzione. Il fascino, sempre attuale e su un pubblico variegato, è la prova che la diatriba tra Beatles e Rolling Stones continua a essere vinta dai primi.
«I Fab Four erano più geniali, sia sotto l’aspetto compositivo, sia per armonie e melodie, molto più strutturate dei quattro accordi blues di Mick Jagger e soci, hanno compiuto la vera rivoluzione tanto che i migliori brani degli Stones copiavano quelli dei “nemici”, come “Painted black” e “She’s a rainbow”. Non a caso i Beatles sono gettonatissimi da jazzisti e orchestre», conclude Pasini.
Sul palco Suoneranno gli Around The Beatles, gruppo formato da tre avvocati più Robi Zonca