Il destino parallelo dei due manager e la bandiera leghista
Negli ultimi mesi una cosa era certa: Carlo Nicora avrebbe lasciato l’ospedale di Bergamo. La stessa certezza, negli ultimi giorni, riguardava Mara Azzi. Le dinamiche della politica lombarda hanno prodotto un esito curioso: la Azzi più volte negli ultimi anni era stata accostata alla direzione generale del Papa Giovanni di Bergamo. Alla fine, non è andata così. Alla Trucca arriva un’altra dirigente in quota Lega, Maria Beatrice Stasi, proveniente dalla Valtellina. E nel computo finale del giro di nomine, il Carroccio dovrebbe essere soddisfatto: la bandierina leghista sventola sul principale ospedale di un territorio molto leghista, come mai prima era successo, al di là del nome del dg. Per la Azzi il destino ha disegnato una curva a suo modo beffarda: andrà a dirigere l’Ats della provincia di Pavia, di nuovo vicina di casa di Nicora, passato alla direzione generale del San Matteo. Con una sensibile differenza: il policlinico pavese, essendo un’Irccs (cioè un ospedale universitario) è fuori dalla competenza dell’Ats del territorio. I rapporti, insomma, saranno relativamente lenti, difficilmente saranno più tesi di come sono stati a Bergamo. Nicora, matrice ciellina, non potrà non essere soddisfatto di una nomina che qualche settimana fa, quando al Papa Giovanni scoppiò il caso della chiesa degli ex Riuniti venduta agli islamici, sembrava improbabile. Invece, evidentemente, l’esperienza alla guida di un grande ospedale come quello di Bergamo nella valutazione ha superato considerazioni più politiche. Nel caso della Azzi, che comunque ha sempre avuto buoni numeri nelle valutazioni ufficiali delle performance effettuate dalla Regione, ha pesato anche la complicata dinamica interna alla Lega. Non era raro incontrare la dg agli eventi importanti del Carroccio — vedi Bèrghem Fest ad Alzano — ma si parla ormai di un partito grande, pieno di famiglie, di correnti. Una logica che non ha premiato la Azzi a questo giro. (s.b.)