Il colle Bergomum Alla riscoperta della piccola Roma
Un viaggio indietro nel tempo. All’epoca dei romani, sulle tracce archeologiche della storia millenaria di Bergamo, unica città lombarda a nascere e crescere su un colle. Quarant’anni di scavi archeologici in Città Alta, incrociati con gli studi geologici, petrografici, archeobotanici e antropologici, in mostra per «Bergomum. Un colle che divenne città». Archeo-racconto, allestito in Palazzo della Ragione dal 16 febbraio al 19 maggio, svelerà le vicende della città dalle origini all’età romana, in dialogo con il tessuto urbano, il museo archeologico e le aree archeologiche visibili nella città vecchia. «
È la prima grande mostra archeologica della città, nata dall’esigenza di restituire ai cittadini, dopo oltre 40 anni di scavi condotti dalla Soprintendenza e dal Comune, il racconto della storia millenaria della nostra città, un patrimonio prezioso ancora poco conosciuto, capace di suscitare curiosità ed entusiasmo ogni volta che se ne parla — dichiara l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti —. È il fascino dell’archeologia che ci riporta alle origini di ciò che siamo stati, a un’identità antica che è andata via via elaborandosi e modificandosi fino alla contemporaneità. Il luogo ideale per raccontare l’eredità culturale del nostro territorio è l’antico Palazzo Comunale, Palazzo della Ragione, che sorge là dove era il foro romano, a sottolineare il senso civico di una mostra che valorizza un patrimonio collettivo e identitario non sempre visibile».
L’allestimento della mostra, a cura di Stefania Casini e Maria Fortunati, promossa dal Comune e dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia, è ideato da Silvana Sermisoni, che ha ricreato una «mise en scène teatrale: come papiri srotolati nella sala di una biblioteca romana, carte bianche calano dall’alto, svelando passo passo i molteplici volti della Bergamo romana documentati da una selezione dei più significativi reperti riportati alla luce dalle campagne di scavo», si legge nella nota stampa. Videoproiezioni, paesaggi sonori, dispositivi Beacon in dialogo con installazioni interattive, a cura di Studio BASE2, faranno emergere il colle di Bergomum dalle acque preistoriche e accompagneranno il visitatore dentro i luoghi della città romana con i suoi suoni e abitanti, sino a immergerlo dentro antiche cisterne ricolme d’acqua. La mostra invita anche a scoprire i siti archeologici rinvenuti, in un gioco continuo di rimandi al vicino museo archeologico e alle aree archeologiche urbane visitabili. Si riscoprirà Bergamo come una «piccola Roma» con cardo e decumano, foro monumentale, il teatro per la rappresentazione di tragedie e commedie, l’anfiteatro per i ludi gladiatorii, le botteghe (tabernae) e le terme pubbliche, la domus e la rete commerciale che la collegava con luoghi lontani dell’Impero, da cui arrivavano marmi dalla Grecia, balsamari in vetro dall’area siro-palestinese e ostriche dalla Puglia.