«Vendeteci la Curva Nord a pezzetti»
L’idea dell’avvocato Saita: come il Muro di Berlino. «Il ricavato alla Pediatria»
La Curva Nord dello stadio di Bergamo in vendita «a pezzetti» come il Muro di Berlino. Per ora è solo un’idea, ma sono in molti a sperare si possa concretizzare presto, già dalla prossima primavera, quando la Curva verrà abbattuta per essere ricostruita. Ad avere avuto l’idea, l’avvocato (e atalantino sfegatato) Marco Saita. Dice che l’altra sera stava guardando, ovviamente allo stadio, la partita tra Atalanta e Lazio.
L’avvocato Saita spiega di aver pensato a un suo collaboratore che a casa custodisce un pezzo del Muro di Berlino. Così gli è venuta «l’illuminazione», la chiama. E l’ha scritto su Facebook. «L’altra sera ho guardato la Curva — spiega — e mi sono chiesto che fine farà tutta quella roba lì». Il suo post ha fatto subito breccia nel cuore dei tifosi: in centinaia l’hanno condiviso o commentato. «Lo voglio in casa un pezzo di quel cemento», scrive per esempio sul web un altro noto avvocato, Enrico Pelillo. E il deputato leghista Daniele Belotti, affina (da intenditore) sempre su Facebook la proposta e pensa già alla parte di Curva che vuole portare a casa: «Per i pezzi della balconata centrale le offerte devono essere adeguate, quei tubolari non sono per tutti. Io prenoto un pezzo di un murales sotto la Curva». E accanto al commento aggiunge un cuoricino. Saita va anche oltre e spiega che l’operazione potrebbe avere pure un risvolto benefico, oltre che affettivo per tutti i tifosi. «Siamo cresciuti, diventati Uomini (con la U maiuscola, ndr), su quei gradoni. Un cemento di gioie, delusioni, speranze, che vibra di noi e con noi. Facciamo che non vada perduto. Trasformiamolo in offerte — propone l’avvocato —. Al Comitato per il Dipartimento di Chirurgia Pediatrica e agli Amici della Pediatria dell’Ospedale di Bergamo. Frammenti di pietra viva, per la Vita. Perché quella Curva è stata e sarà sempre parte della nostra». Per ora l’Atalanta tace, ma ai tifosi non importa, loro hanno già cominciato a sognare che l’idea possa davvero concretizzarsi. «Io ho quattro figli, compro mezzo pilastro», dice una tifosa. E un altro: «Al massimo, all’ultima partita ce lo prendiamo da soli». Saita sorride e aspetta: «Era solo un’idea, non pensavo a tutto questo clamore. Speriamo che l’Atalanta la faccia sua». (s.s.)