Corriere della Sera (Bergamo)

«Vendeteci la Curva Nord a pezzetti»

L’idea dell’avvocato Saita: come il Muro di Berlino. «Il ricavato alla Pediatria»

- Di Silvia Seminati

La Curva Nord dello stadio di Bergamo in vendita «a pezzetti» come il Muro di Berlino. Per ora è solo un’idea, ma sono in molti a sperare si possa concretizz­are presto, già dalla prossima primavera, quando la Curva verrà abbattuta per essere ricostruit­a. Ad avere avuto l’idea, l’avvocato (e atalantino sfegatato) Marco Saita. Dice che l’altra sera stava guardando, ovviamente allo stadio, la partita tra Atalanta e Lazio.

L’avvocato Saita spiega di aver pensato a un suo collaborat­ore che a casa custodisce un pezzo del Muro di Berlino. Così gli è venuta «l’illuminazi­one», la chiama. E l’ha scritto su Facebook. «L’altra sera ho guardato la Curva — spiega — e mi sono chiesto che fine farà tutta quella roba lì». Il suo post ha fatto subito breccia nel cuore dei tifosi: in centinaia l’hanno condiviso o commentato. «Lo voglio in casa un pezzo di quel cemento», scrive per esempio sul web un altro noto avvocato, Enrico Pelillo. E il deputato leghista Daniele Belotti, affina (da intenditor­e) sempre su Facebook la proposta e pensa già alla parte di Curva che vuole portare a casa: «Per i pezzi della balconata centrale le offerte devono essere adeguate, quei tubolari non sono per tutti. Io prenoto un pezzo di un murales sotto la Curva». E accanto al commento aggiunge un cuoricino. Saita va anche oltre e spiega che l’operazione potrebbe avere pure un risvolto benefico, oltre che affettivo per tutti i tifosi. «Siamo cresciuti, diventati Uomini (con la U maiuscola, ndr), su quei gradoni. Un cemento di gioie, delusioni, speranze, che vibra di noi e con noi. Facciamo che non vada perduto. Trasformia­molo in offerte — propone l’avvocato —. Al Comitato per il Dipartimen­to di Chirurgia Pediatrica e agli Amici della Pediatria dell’Ospedale di Bergamo. Frammenti di pietra viva, per la Vita. Perché quella Curva è stata e sarà sempre parte della nostra». Per ora l’Atalanta tace, ma ai tifosi non importa, loro hanno già cominciato a sognare che l’idea possa davvero concretizz­arsi. «Io ho quattro figli, compro mezzo pilastro», dice una tifosa. E un altro: «Al massimo, all’ultima partita ce lo prendiamo da soli». Saita sorride e aspetta: «Era solo un’idea, non pensavo a tutto questo clamore. Speriamo che l’Atalanta la faccia sua». (s.s.)

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