«Pause da timbrare» Protesta alla Zanetti
Grana, ma non nel senso di quel formaggio che producono e commercializzano in tutto il mondo, alla Zanetti di Lallio, dove ieri è stato proclamato lo stato di agitazione. La protesta riguarda la decisione di far timbrare e recuperare le pause in virtù di una modalità inedita, introdotta peraltro da un software che entrerà in funzione dal 1° gennaio. E che — precisano in azienda — avrà la funzione di «ottimizzare e migliorare il ciclo produttivo di lavorazione e controllo qualità». In sostanza «i lavoratori dei reparti di produzione dovranno timbrare le proprie pause, cosa fino ad oggi mai accaduta. Le pause andrebbero recuperate a fine turno o scalate dalle ore ordinarie, cioè pesando sulla retribuzione mensile — spiega Francesco
Pisciotta della
Filcams-Cgil —.
Noi rivendichiamo, invece, che il sistema attuale continui a rimanere valido anche da gennaio e per questo chiediamo un incontro all’azienda». Fatte salve le pause per necessità fisiologiche sempre garantite e senza timbratura, fino ad oggi, durante i vari turni ed oltre la pausa pranzo, «in accordo con i vari responsabili di produzione — spiegano dalla Zanetti — venivano prese e accordate delle pause per il recupero psicofisico dei dipendenti. Cosa che resterà consentita, ma trattandosi di un tempo nel quale il lavoratore non è a disposizione dell’azienda questo, conteggiato dalla timbratura, non sarà retribuito. È una modalità che non lede alcun diritto e che viene assunta con una finalità collaborativa». Intanto per domani è in programma un’assemblea, mentre non sono escluse ulteriori proteste. (d.t.)
Braccio di ferro Si recuperano oppure vengono decurtate. Oggi assemblea