Stadio, lavori anticipati per la «Nord»
CURVA DA ABBATTERE UN MESE PRIMA: ULTIME DUE PARTITE CASALINGHE FUORI BERGAMO
Anticipato di un mese. Il cantiere per il rifacimento della Curva Nord ( foto) dello stadio comincerà dopo la sfida casalinga contro l’Udinese, a inizio maggio. Le ultime due, contro Genoa e Sassuolo, si giocheranno lontano da Bergamo e, al momento, le ipotesi più concrete riguardano Cremona e Parma. Escluso, invece, il ritorno nell’impianto «europeo» di Reggio Emilia, visto che una delle partite in questione è proprio contro i padroni di casa. L’anticipo è per avere maggiori chance di garantire la riapertura del settore per la prima gara dopo la pausa per le Nazionali, prevista a inizio settembre. Il progetto prevede uno stadio completamente rinnovato per il 2021.
Il cantiere del nuovo stadio dell’Atalanta partirà a inizio maggio. Nei giorni scorsi ci sono stati degli incontri fra la società e il Comune che hanno portato alla decisione, anche considerando l’ottima posizione di classifica nerazzurra (molto lontana dalla zona retrocessione), di anticipare il più possibile l’intervento strutturale sulla Curva Nord. L’ultima partita dell’annata a Bergamo sarà dunque Atalanta-Udinese, con l’incertezza sull’impianto da scegliere per le gare contro Genoa e Sassuolo: in un’altra situazione la logica consiglierebbe di prendere in considerazione Reggio Emilia, perché il Città del Tricolore ha, in più occasioni, ospitato i nerazzurri per le proprie sfide interne dal sapore europeo. Peccato che all’ultima di campionato ci sarà l’incrocio con chi è padrone del Mapei, ovverosia il Sassuolo, con l’anomalia di vedere due volte in quell’impianto la stessa sfida, vinta 2-6 dall’Atalanta nell’ultimo scorcio di 2018. Quindi, per una questione di opportunità, potrebbe esserci una scelta alternativa, con Cremona e Parma in prima fila: il Tardini sarebbe vuoto in quelle date, perché i padroni di casa giocheranno a Bologna e Roma.
Quello del 2019 sarà l’intervento più leggero del triennio, con la demolizione della Nord e la ricostruzione di un nuovo «muro» in stile Dortmund. Partire con un mese di anticipo, sperando nel meteo favorevole e che tutto proceda senza intoppi, consentirebbe di giocare in casa appena dopo la sosta delle nazionali, chiedendo magari di disputare le prime due lontano da Bergamo. Questo per evitare che vengano venduti degli abbonamenti «monchi», da 18 partite, oltre a non dover affittare un altro impianto. Il problema però si ripeterà nel 2020, quando verrà effettuato un ulteriore restauro della Tribuna, che dovrà essere concertato sotto l’egida della Soprintendenza dei Beni Culturali — i vincoli architettonici sull’edificio renderanno più complesso e delicato il cantiere — ma soprattutto nel 2021, quando oltre a rifare l’attuale Curva Sud il cantiere servirà a creare un parcheggio sotterraneo, necessario, in Italia, per potere ospitare gare organizzate dalla UEFA. Per raggiungere questo traguardo ci sono differenti regole che variano da paese a paese, per questo alcuni stadi ben peggiori dell’ex Comunale non hanno problemi in Europa. Sarà quindi molto difficile fare tutto tra maggio e settembre, con il serio rischio di una chiusura parziale dell’impianto. Ci saranno certamente dei vantaggi dettati dall’esperienza sul cantiere, non tali da quasi dimezzare i tempi.
Il passaggio che manca attualmente è la firma della convenzione fra Comune e Atalanta, che era programmata il 24 dicembre scorso. Ci sono però alcune questioni non del tutto concluse per le opere di urbanizzazione (strade e parcheggi) che viaggiano insieme alla ristrutturazione dello stadio. In parallelo vanno avanti le richieste di permesso per costruire che devono essere pronte entro aprile: da questo punto di vista non ci sono ostacoli, non bisogna cambiare nulla, ma è un procedimento laborioso. Il club è costantemente in contatto con il Comune per dirimere le questioni burocratiche e finanziarie, ma l’obiettivo di tutti è partire a inizio maggio.