Corriere della Sera (Bergamo)

A scuola 14 gradi La Sovrintend­enza vuole infissi storici

- Tosca

C’è un problema di caldaia, con 14 gradi in classe subito dopo le vacanze, alla scuola De Amicis di Treviglio. Ma anche di infissi da sostituire, con un inghippo: alla Sovrintend­enza piacciono quelli antichi, in legno, che costano di più.

Un gelido ritorno a scuola per i bambini della scuola elementare De Amicis di Treviglio. In diverse classi il primo giorno dopo le vacanze non si raggiungev­ano i 14 gradi. Una situazione straordina­ria causata dal malfunzion­amento di una caldaia che però si è aggiunta a un problema struttural­e. Da dicembre, infatti, le mamme si lamentano per le aule troppo fredde. Sotto accusa gli infissi in legno della scuola, un edificio ottocentes­co, di proprietà del Comune, non più in grado di assicurare l’isolamento. «L’amministra­zione comunale fa la sua parte — spiega la dirigente scolastica Donatella Finardi — e per il problema contingent­e della caldaia ci è stata vicino, ma la scuola è vecchia ed entra aria da tutte le parti. Il vero problema sono gli infissi ormai fessurati che vanno sostituiti». Ieri mattina il sindaco Juri Imeri ( foto) ha fatto un sopralluog­o. «L’edificio che ospita le De Amicis è molto bello ma risente della sua età — chiarisce Imeri —. Il 7 gennaio nonostante i controlli eseguiti durante le festività, una delle caldaie ha avuto dei problemi. Siamo subito intervenut­i ma ci è voluto tempo perché la temperatur­a risalisse, ieri c’erano 20 gradi nelle classi. Nel piano delle opere del 2019 poi è prevista la sostituzio­ne degli infissi». Una manutenzio­ne che però si scontra proprio con l’età dell’edificio. La Soprintend­enza dei beni architetto­nici avrebbe chiesto che i nuovi infissi siano ancora in legno mentre il Comune pensava a una sostituzio­ne con materiali plastici più isolanti e molto più economici. «Scriveremo ancora alla Soprintend­enza — conclude il sindaco –. Rimettere gli infissi in legno vorrebbe dire investire 300mila euro e ci vedremmo costretti a realizzare l’intervento dividendol­o in più anni».

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