Il ruggito della pantera 12
Zapata e il mese da record di dicembre: «Ho segnato molto ma punto sempre a migliorarmi: vi spiego perché ho avuto bisogno di tempo per sbloccarmi. L’Atalanta può conquistare più punti dell’andata»
«Mi fa piacere. Sono sereno, come lo ero quando non segnavo. L’importante è continuare a migliorare e avere la stessa fame di gol delle ultime settimane». Duvan Zapata non batte ciglio quando scopre di essere l’unico nella storia dell’Atalanta ad aver trovato la via della rete per sei partite consecutive. Si è lasciato alle spalle la crisi grazie a un dicembre spaziale: 9 reti in 6 partite.
Zapata, cos’è cambiato in tre mesi?
«Sto raccogliendo i frutti di quanto seminato nelle prime settimane. Avevo bisogno di tempo per una serie di motivi. Il primo riguarda il mio fisico, che impiega più di altri a carburare. Il secondo è l’adattarsi a un lavoro in allenamento mai fatto. Le sedute con il Gasp sono molto intense. Infine il discorso tattico: qui ho dovuto modificare i movimenti. Insomma dovevo adattarmi a una serie di cambiamenti. La svolta? Con il Napoli, il primo gol di dicembre. Lì mi sono detto: ora le cose funzionano».
C’è probabilmente anche un discorso di squadra: ha cominciato a segnare quando Ilicic è stato schierato con continuità.
«Avere al mio fianco la qualità di Josip e del Papu facilita il mio lavoro. E il nuovo schema, con Gomez trequartista, fa rendere di più anche me».
Pensava di fare così fatica inizialmente?
«Sapevo che i meccanismi del mister erano tosti da assimilare, ma non pensavo che fossero così tosti. Ringrazio lui, lo staff e lo spogliatoio che mi hanno aspettato e aiutato. Spero di contraccambiare continuando a segnare. An- che se è importante che l’intera squadra funzioni. Il gruppo ha sempre la priorità».
Questo è il miglior Zapata?
«Forse sì. Perché mi sento bene anche mentalmente, come ai tempi dell’Estudiantes, quando poi fui ingaggiato dal Napoli. Ma ora sono più maturo».
E quella vista nell’andata è
i gol compresi quelli nei preliminari di Europa League segnati da Duvan Zapata nell’Atalanta Grinta Duvan Zapata, 27 anni, colombiano, è arrivato all’Atalanta dalla Sampdoria la scorsa estate con un prestito biennale
la miglior Atalanta possibile?
«No, secondo me ha ampi margini di miglioramento. Ha nelle corde più dei 28 punti conquistati fino ad ora. Nel ritorno avremo il vantaggio di conoscere meglio le nostre avversarie e di sapere come non buttare via certe partite, come accaduto, ad esempio, a Empoli».
Margini di miglioramento da dimostrare a partire da Cagliari.
«Teniamo molto alla coppa. Fisicamente stiamo bene. Ho gradito la settimana di riposo, sono tornato in patria dove mi hanno fatto molte feste visto che sono diventato il colombiano ad aver segnato più gol in Serie A».
A proposito di Colombia, a giugno c’è la Copa America in Brasile.
«Spero di partecipare. Nei mesi scorsi sono sempre finito tra i pre convocati, poi i c.t. Pekerman e Reyes hanno preferito non chiamarmi. Mi monitorano, se continuerò a fare bene avrò più chance di esserci».
Lo deve anche ai suoi bambini. Nell’ultima intervista erano tristi perché non segnava.
(ride) «Ora sono contenti e mi dicono: papà sei famoso! Perché mi vedono in tv in Italia e in Colombia. Soprattutto Dayton (ha anche una figlia, Dantzen, di 6 anni, ndr) è scatenato. E ogni volta che torno a casa si aspetta il pallone che danno quando uno segna la tripletta. Devo stare attento perché si mette a calciare per tutta la casa e ha già rotto una televisione...».
❞ Famiglia Ora i miei figli sono felici perché ho ripreso a segnare. Dayton festeggia giocando ovunque e ha già distrutto una tv
Nazionale Nei mesi scorsi sono sempre stato tra i pre convocati della Colombia, mi monitorano, devo continuare a fare bene