Sant’Agata, spazi per gli eventi e tetti da salvare
Estensione dei lavori su Sant’Agata, in Città Alta: verranno sistemati anche i tetti dell’ex carcere, lo spazio sopra l’ex circoscrizione, il campanile e il cortile, la vecchia ora d’aria della struttura penitenziaria.
Si amplia l’accordo tra il Comune di Bergamo e la Cooperativa Città Alta, che gestisce il Circolino, per il recupero dell’ex carcere di Sant’Agata. Oltre all’area dell’ex chiesa, la Cooperativa s’impegna anche a riqualificare l’intera copertura dell’ex carcere, gli spazi sopra l’ex circoscrizione, il cortile dell’ora d’aria e il campanile. La Cooperativa Città Alta si fa così carico di un ulteriore investimento, 1,3 milioni di euro che si aggiungono ai 4 milioni già messi in campo per la prima parte del recupero, cominciata a ottobre e ancora in corso.
«Quando abbiamo iniziato il cantiere — dice Aldo Ghilardi, presidente della Cooperativa Città Alta —, ci siamo accorti che c’erano problemi strutturali, e non potevano essere ignorati: dai problemi delle fognature che passano sotto il cortile dell’ora d’aria all’erogazione dell’energia elettrica (non sufficiente a sostenere una cucina a induzione elettrica) alla messa in sicurezza del campanile, che aveva grandi problemi di stabilità». Per esempio, cadevano coppi: si è così deciso di intervenire subito sul campanile, sostituendo anche le vecchie paratie che da decenni proteggevano i passanti da eventuali crolli. E nei prossimi mesi ci sarà la vera riqualificazione. «Tutti questi problemi — dice Ghilardi — hanno convinto noi e l’impresa Cividini a estendere il cantiere e investire ulteriori 1,3 milioni per il recupero. Per la Cooperativa è un intervento molto oneroso, ma di grande importanza».
La Cooperativa spera che l’intervento sulla copertura possa iniziare entro ottobre. Nel frattempo procede il cantiere sull’ex chiesa: si sta lavorando al restauro degli affreschi e si procede alla realizzazione della sala civica all’ultimo piano. «La Cooperativa — dice il sindaco Giorgio Gori — ha un ruolo centrale nella vita di Città Alta, che pensiamo di aver riconosciuto con la convenzione sottoscritta un anno e mezzo fa. Ora facciamo un passo in più, dando ancora più concretezza al processo di riqualificazione dell’ex carcere. La Cooperativa non solo viene incontro all’amministrazione e alla città sistemando a proprie spese un altro pezzo dell’immobile, ma consentirà anche di costruire, insieme al Comune, iniziative pubbliche all’interno del cortile dell’ora d’aria, uno spazio suggestivo che si presta a ospitare manifestazioni rivolte all’intera città. Speriamo si possa fare un ulteriore passo avanti, con un recupero totale del complesso».
L’intervento negli spazi sopra l’ex circoscrizione riguarda una porzione di circa 110 metri quadrati, che verrà concessa per 50 anni alla Cooperativa. «La sistemazione dell’intera copertura e del cortile, insieme ad altri spazi, sfruttando la presenza del cantiere già avviato, era un obiettivo che inseguivamo da tempo, visti i vantaggi anche per quella parte rimasta all’amministrazione — dice l’assessore Francesco Valesini —. L’integrazione riguarda anche l’ingresso dalla Corsarola, che sarà usato in comproprietà dalla Cooperativa e dal Comune». L’ora d’aria, a differenza degli altri spazi sistemati, verrà data in concessione alla Cooperativa solo per 15 anni. «Verrà fatto un regolamento — spiega Valesini — per l’organizzazione degli spazi condivisi tra Comune e il privato». Nonostante l’integrazione, non cambierà il canone chiesto alla Cooperativa, pari a 6,8 milioni di euro. «Non cambia — dice Valesini — perché sono loro a fare un grosso e ulteriore investimento».
L’investimento
La Cooperativa mette 1,3 milioni di euro che si sommano agli altri 4 già previsti
❞ Abbiamo deciso di procedere con un altro intervento molto oneroso, ma di grande importanza
Aldo Ghilardi presidente Cooperativa Città Alta