Gli inventori di futuro
Startup innovative, Milano capofila Una ditta su quattro è under 35 «Più dialogo tra atenei e istituzioni»
Che Milano sia una «città del futuro» non si misura soltanto dalla sua vocazione sempre più giovanile e universitaria (gli studenti sono in aumento del 15 per cento dal 2005), con i turisti in crescita (più 12 per cento in tre anni), uno sviluppo urbanistico ambizioso (scali, Navigli) e una progettualità lungimirante (oggi la metropoli è il principale teatro delle sperimentazioni 5g con Vodafone, primi test per la creazione di una rete infrastrutturale in grado di far comunicare tra loro oggetti e servizi, grazie al dialogo tra le tecnologie disponibili). Milano infatti guarda al futuro soprattutto con il suo pragmatismo, il suo saper fare, negli ultimi anni agevolato dalla continuità amministrativa e dalla collaborazione istituzionale spesso bipartisan.
Che sia il principale polo dell’innovazione italiana, lo dicono chiaramente gli ultimi numeri del ministero dello Sviluppo economico relativi al 2018. Le imprese innovative milanesi sono quasi 1.700 (il 4,9 per cento del totale), pari al 17 per cento italiano, quasi il doppio della città seconda in classifica, Roma, sei volte le nuove ditte di Napoli e di Torino. In Lombardia, la quota sale fino a sfiorare il 25 per cento rispetto al totale italiano. Una startup su quattro viene dalla Lombardia, una su sei da Milano con il suo hinterland. Anche sul fronte dei gio-
vani artigiani, Milano è l’unica area metropolitana che riesce a limitare l’emorragia in corso (meno 15 per cento in cinque anni, rispetto a una media nazionale quasi doppia e a crolli massimi che raggiungono il 40 per cento).
D’altronde nella città capitale del lavoro e dell’imprenditoria nascono 65 imprese al giorno (quasi 24mila l’anno). E una su quattro è creata da un giovane tra i 18 e i 35 anni. Gli startupper sono attivi sopratutto nel settore delle telecomunicazioni (16 imprese sulle 34 iscritte al registro cittadino delle imprese della Camera di commercio di Milano, Monza e Lodi) e nei servizi finanziari (217 su 469, quasi la metà). Quote «verdi» che superano il 40 per cento anche in altri settori: ristorazione (su 314), commercio (su 163), pubblicità e ricerche di mercato (su 132) o che lo sfiorano come nel caso dei servizi alla persona (su 252), le attività artistiche o creative (su 30) e dell’agricoltura (più di un’azienda su tre, il 37 per cento, è aperta da «contadini» di età inferiore ai 35 anni).
La Camera di commercio, con Comune e università Bocconi ha avviato l’incubatore Speed Mi Up, dedicato proprio alle startup innovative. «È importante sviluppare luoghi di dialogo e di scambio per i giovani e le imprese innovative, come ponte con il mondo della ricerca. Puntiamo a una logica di coordinamento reciproco, con l’università e con le istituzioni».