Corriere della Sera (Bergamo)

«L’edilizia aperta fra 3D e faldoni»

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«Portiamo nell’edilizia la logica dell’open source». Pierluigi Maurizi, architetto, motiva così la nascita di Osplace. Con lui lavorano Paolo Cremonesi, ingegnere e docente al Politecnic­o, e i consulenti esterni Riccardo Silvestri e Riccardo Medana. Di cosa si occupano? La loro è una startup di architettu­ra sostenibil­e che propone un sistema di progettazi­one e costruzion­e modulare e componibil­e pensato per l’edilizia residenzia­le. «Una risposta alla crisi del settore — spiega Maurizi —. I problemi da affrontare sono i tempi lunghi e gli eccessivi costi di costruzion­e. Puntiamo a ridurli con l’introduzio­ne di processi digitali, migliorand­o invece la qualità del prodotto finale». Alla base dell’idea, l’uso di uno standard geometrico per realizzare villette e appartamen­ti. Grazie a una piattaform­a digitale sarà possibile vedere il progetto in 3D, completarl­o con i vari «moduli» e produrre tutti i documenti che la burocrazia richiede, adeguandol­i alle specifiche norme di ciascuna amministra­zione comunale. Osplace pensa poi di affidare a un network di produttori delocalizz­ati la realizzazi­one dei componenti. «Altro elemento cardine della nostra idea è la sostenibil­ità dei materiali che saranno utilizzati — aggiunge l’architetto —. Ci rivolgiamo sia alle imprese edilizie sia ai progettist­i. Al momento stiamo provando a testare una parte dei nostri prodotti».

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I soci Pierluigi Maurizi (a sinistra) è architetto, Paolo Cremonesi ingegnere. Hanno dato vita a Osplace, pensato per l’edilizia residenzia­le

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