Il presidente di ferro
Dal negozio di utensili a Soncino alla Coppa Italia di pallacanestro «Tratto tutti come una famiglia, giocatori e dipendenti sono i figli Chiedo loro educazione e rispetto»
Aldo Vanoli , 71 anni, non si è mai montato la testa, neanche dopo la vittoria della sua squadra, la Vanoli Basket Cremona che domenica scorsa ha conquistato, a sorpresa, la Coppa Italia di pallacanestro. La soddisfazione sicuramente è tanta: «Ho ricevuto centinaia di messaggi da tutto i mondo», racconta emozionato il presidente. Sedici anni di emozioni crescenti ma sempre con i piedi ben radicati a terra, d’altronde Aldo Vanoli è un imprenditore di quelli che si rimboccano le maniche, che alla mattina si alza molto presto e già alle 5,30 lo si trova nei magazzini della sua ferramenta a Soncino. «Qui siamo tutti operativi presto, anche mia figlia Ruth è in ufficio alle 7 del mattino nonostante abbia 5 figli». Vanoli , nella bassa cremonese , per chi non segue il basket è conosciuto soprattutto come ferramenta. La sua è una delle maggiori attività imprenditoriali del territorio. Nel suo negozio si trovano materiali di ogni genere, oltre 130 mila articoli che spaziano dall’utensileria e ferramenta fino ai casalinghi. Ma soprattutto si trova lui, «il presidente», sempre in prima linea nel suo ufficio a controllare conti e fornitori, ma anche alle casse o tra i clienti. Quando la ferramenta apre lui c’è. E cerca di accontentare tutti: il mondo dell’artigianato, della piccola e media impresa e dell’agricoltura, ma anche la semplice casalinga. Il suo punto di forza è la sua grande famiglia che dà lavoro a 75 persone, che diventano un centinaio se si contano anche Vanoli Ferro e il personale dell’altra azienda di sua proprietà, la U.p.m., che si occupa di forniture industriali e attrezzature per officine meccaniche di precisione. Aldo ha saputo trasferire questo concetto di famiglia anche alla sua squadra di basket. Tratta i giocatori come figli. Le radici del successo, secondo, lui c’è un solo segreto: «L’educazione d’altri tempi che ho ricevuto».
Per parlare delle sue origini bisogna tornare indietro di cento anni, quando i nonni dalla Valle Imagna, in provincia di Bergamo, decisero di spostarsi a vendere i loro articoli come ambulanti nella Pianura padana per commercializzare tutti quei prodotti legati all’agricoltura. Il padre di Aldo Vanoli, Guerino, a cui è dedicata la squadra di basket, rimase orfano a 5 anni. Come tutore venne nominato uno zio che faceva l’ambulante a Soncino. «A 20 anni papà Guerino si mise in proprio — racconta Aldo Vanoli — e aprì MILANO SERRAVALLE – MILANO TANGENZIALI S.p.A. – il negozio, dove stava mamma Angela perchè lui facevi i mercati». Soncino è un paese che oggi conta circa settemila anime e già ai tempi era ritenuto un centro logistico importante tra Cremona, Brescia, Bergamo e Lodi.
È negli anni 70 che Aldo, unico dei fratelli ad aver conseguito il diploma di Ragioneria, prende una decisione importante e trasforma la bottega in una attività di maggiori dimensioni. Oggi l’azienda si è ingrandita con nuovi capannoni per la logistica e per lo stoccaggio. La storia di Aldo Vanoli è una storia di famiglia e di passione ma anche di successo. La passione per la pallacanestro risale a quando la squadra di Cremona era di proprietà del petroliere Secondo Triboldi. Vanoli era uno degli sponsor: «Sono stato coinvolto per caso, poi mi sono appassionato», racconta. Nel 2011 ha poi rilevato la società. In questa squadra il presidente ha sempre creduto, anche se ci sono stati anni in cui la tentazione mollare tutto è stata forte. Tentazione, per la fortuna dei tifosi cremonesi, respinta. L’immagine che meglio rappresenta Aldo Vanoli è quella di domenica, in lacrime con la coppa tra le mani, insieme alla sua seconda famiglia.