Corriere della Sera (Bergamo)

Giro di cocaina fra insospetta­bili: quindici arresti

La polizia: in 18 mesi 6.300 casi di spaccio

- Di Fabio Paravisi

In un anno e mezzo riuscivano a vendere 6.300 dosi di droga, e a una clientela di ogni tipo, spesso insospetta­bile: dai ristorator­i ai giornalist­i. Oltre che alle prostitute transessua­li che offrivano la pista di cocaina come servizio in più. Una rete di spaccio capillare su Bergamo e dintorni, quella organizzat­a da una banda composta soprattutt­o da albanesi e marocchini, molti dei quali sono finiti ieri in carcere (insieme a quattro italiani). Sono quindici gli arresti della Squadra mobile al termine di un’inchiesta durata un anno e mezzo, e che ha visto anche la denuncia di 28 persone. Gli spacciator­i non si sono mai fermati anche dopo avere capito di essere al centro di un’inchiesta. Come quando ci sono stati i primi arresti (e il capo si lamentava: «Mi hanno preso un ragazzo da tremila euro al mese»), quando hanno trovato una microspia in auto o quando la droga spariva dai nascondigl­i, e le telecamere della polizia filmavano le loro affannose ricerche.

In un anno e mezzo 6.300 episodi di spaccio documentat­i, con uno dei galoppini che vendeva dosi per tremila euro al mese: basterebbe questo a far capire l’ampiezza del mercato creato a Bergamo e dintorni dalla banda che la polizia ha tirato giù dal letto all’alba di ieri. I quindici arrestati sono solo un bilancio provvisori­o, perché l’operazione «Snowfall» della Squadra mobile continua e ci sono altri cinque ricercati.

L’inchiesta coordinata dal procurator­e aggiunto Maria Cristina Rota è durata dall’ottobre 2016 all’estate scorsa, e ha fatto scoprire una rete di spacciator­i e «cavallini» che recapitava­no droga ovunque e a clienti di ogni tipo. C’erano ristorator­i e camionisti, infermieri e giornalist­i, e anche molte prostitute transessua­li italiane e brasiliane, che offrivano la pista di cocaina tra i servizi per la clientela. Tanto che i poliziotti hanno ascoltato una di loro litigare con uno spacciator­e arrivato in ritardo, quando ormai il cliente si era stufato di aspettare e se n’era andato. Le accuse sono, a vario titolo, di detenzione, cessione e vendita di sostanza stupefacen­te: cocaina, eroina, hashish e marijuana.

Le indagini erano partite con un altro obiettivo: la polizia cercava informazio­ni sull’origine di una doppietta calibro 16 a canne mozze, trovata a un ventunenne di via Tadino. Le intercetta­zioni hanno però condotto all’uomo attorprimi no al quale, secondo gli inquirenti, ruotava il traffico. L’albanese Adriatik Harizi, 35 anni, abitante a Bergamo, si procurava la droga e poi la vendeva direttamen­te o la smistava alla sua rete di spacciator­i, uno dei quali utilizzava un bar di cui era gestore proprio in via Tadino. Dopo intercetta­zioni, filmati e pedinament­i, sono stati effettuati i arresti e interrogat­i i presunti spacciator­i. Come Bleder Guri, 24 anni albanese abitante ad Almè, che aveva 117 grammi di cocaina. In quel caso fu sentito il capo imprecare: «Mi hanno arrestato un ragazzo da tremila euro al mese, tutto guadagno pulito». Altri 205 grammi erano stati trovati in un box di via Keplero, e quella volta Jawad El Hamraoui, marocchino di 39 anni abitante in città, era stato filmato mentre cercava inutilment­e il sacchetto di polverina. È stato arrestato pochi giorni dopo nello stesso garage, con altri 40 grammi.

Così come era stato ripreso Harizi quando, dopo avere litigato con un pregiudica­to, si era infuriato ed era andato a cercare la sua pistola Browning 7.65 con 9 proiettili nascosta in un’intercaped­ine nel vano ascensore di un condominio di via San Bernardino. Ricerca inutile, perché nel frattempo l’aveva trovata la polizia. Ma lui è accusato anche di detenzione di arma da sparo. La banda non si era mai fermata, nemmeno quando aveva scoperto una microspia in una delle loro auto. Una vettura è stata sequestrat­a ieri nella perquisizi­one di ventuno abitazioni, con 150 grammi di cocaina, 33 ovuli di hashish e 15 mila euro.

La banda era suddivisa in due parti. Da un lato quella albanese di cui facevano parte anche altri arrestati come Genc Kapcari, 42 anni, di Lallio; Edin Alikak, 27 anni, di Treviolo; Midren Hoxhaj, 29 anni, di Bergamo, ed Eduard Mshilli, 30 anni, di Seriate. Dall’altro quella marocchina in cui c’erano anche Hicham Mahiri, 29 anni, di Bergamo; Adbellah Fzal, 44 anni, di Bergamo, Hamid Elo Hairani, 49 anni, di Bonate Sotto, e Said Boudla, 42 anni, di Bergamo. Tra gli arrestati anche gli italiani Marco Salvioni, 28 anni, di Azzano; Gloria Bosio, 28 anni, di Bergamo; Sergio Pasta, 36 anni, di Grassobbio e Daniel Cassotti, 19 anni, di Treviolo, al quale sono stati trovati 150 grammi di hashish e 12 di cocaina più 3.475 euro. Altre 28 persone sono state denunciate.

Gli acquirenti Fra i clienti ristorator­i, giornalist­i e anche trans che offrivano la cocaina con il sesso

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Il box Uno degli arrestati cerca la droga ma era già stata presa dalla polizia

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